"...E' questo l'iter che segue la gente dell'innovazione e delle tendenze eretiche; i demoni ispirano loro un principio valido, di cui essi non dubitano, poi balenano a loro delle idee confuse, per mancanza di comprensione, al punto che essi deviano. Ora, tutto questo, per quanto riguarda il principio, va attribuito al demonio, ma se sapessero che in queste questioni il demonio è loro allievo ed impara da loro!
Ciò è quanto mai evidente nella Shi'ah, soprattutto negli Imamiti: inizialmente i demoni dei jinn insinuarono loro l'amore per la Gente della Casa e la dedizione per essa, ed essi quindi videro in ciò uno tra i modi più elevati per avvicinarsi ad Allah. Così sarebbe se essi si fossero fermati a ciò e non vi avessero aggiunto altro..."


Muhyiddin Ibn 'Arabi

"La conoscenza dei pensieri satanici che affiorano alla coscienza" Cap.55 delle "Futuhatu-l-Makkiyyah"
Yusuf al-Naahani "Compagni del Profeta" a cura di Marcello Perego ed. Mimesis



domenica 3 aprile 2011

LA SHIA ED IL MITO DELL’AGGRESSIONE A FATIMA (ra)

Domanda:
La Shia dice che dopo la riunione dei sahaba a Saqifa, Omar Ibn Khattab ed i suoi seguaci minacciarono di bruciare la casa di Fatima. Lui stesso buttò giù la porta della casa e ferì gravemente Fatima, al punto da farla abortire. Io credo che questa sia una bugia, ma voglio conoscere la sua origine e le opinioni degli studiosi. Il senso comune può provare che questa storia è fabbricata della Shia ed è un fatto ben noto che Fatima è morta circa sei mesi dopo il Profeta Muhammad (S). Allora come è possibile che lei sia stata aggredita dopo l’evento di Saqifa, accaduto alla morte del Profeta (S), ed a causa dell’infortunio abbia avuto un aborto spontaneo e sia morta si mesi dopo? Questo ovviamente è impossibile, se le cose vanno male in un aborto spontaneo la morte si ha poco dopo, non dopo sei mesi! Qualsiasi medico lo può confermare.

Risposta:
Il ringraziamento ad Allah, la preghiera e la pace sul Messaggero di Allah, la sua famiglia ed i suoi compagni.
La storia dell’aggressione a Fatima, l’incendio della sua casa e l’omicidio del suo feto, non è supportata da nessun racconto storico autentico. La logica ed il buon senso rifiutano decisamente questa storia.
Supponiamo per un momento che Abu Bakr ed Omar Bin Khattab abbiano realmente commesso quel crimine efferato, che dire di Ali Bin Abu Talib?
Come potrebbe Ali starsene quieto mentre sua moglie viene picchiata, la sua casa assaltata e suo figlio ucciso?
E’ questo il ritratto di Ali Bin Abu Talib che gli sciiti cercano di rappresentare?
Un uomo con poca fede, onore e virilità non permetterebbe che sua moglie venisse picchiata.
Allora come mai questo avverrebbe quando la donna è la figlia del Profeta (S) e l’uomo è il valoroso Ali Bin Abu Talib?
Questo è il risultato di una fabbricazione storica che è diventata uno dei dogmi di fede della Shia.
Sayyed Hussain Fadlallah, il grande studioso sciita del Libano, aveva negato l’episodio dell’aggressione a Fatima, e di conseguenza molti studiosi sciiti hanno condotto contro di lui una guerra. Lo hanno accusato di “wahabbismo”. Uno dei grandi studiosi sciiti dell’Iran, Al Tabrizi ha emesso un verdetto giuridico scomunicando Fadlallah dalla Shia, perchè Fadlallah aveva negato una della principali credenze religiose sciite (mentre ad esempio mettere in dubbio l’integrità del Santo Corano è da loro considerata un opinione come un altra).
La negazione di Fadlallah era venuta dopo approfondite ricerche riguardo la versione storica sciita e lui si basava molto su logica e buon senso.
Il libro “Al Imamah wa Al Siyasah” di Ibn Qutayibah è l’unico libro sunnita che riporta una storia simile. Tuttavia la totalità degli studiosi musulmani (con l’eccezione di Abu Ad Din Al Khatib) hanno dichiarato che il libro è erroneamente attribuito ad Ibn Qutayibah.
Tra le prove che il libro sia un falso, ne riportiamo alcune:
- I biografi di Ibn Qutaibah e gli storici non lo hanno mai citato tra quelli scritti dallo studioso
- Colui che lo ha scritto cita, da una donna che ne è stata testimone, la conquista dell’Andalusia, avvenuta 120 anni prima della nascita di Ibn Qutaibah
- Lo scrittore cita, erroneamente, la fondazione di Marrachesh da parte di Musa Bin Nusair, che invece è stata fondata da Yusuf Bin Tashfin, nel 455 E. Ed Ibn Qutaibah è morto nel 276 E.
- Il libro è colmo di banali errori che non commetterebbe un giovane storico inesperto, figuriamoci associarli alla figura di un grande tecnico e ricercatore storico come Ibn Qutaibah. Ad esempio l’affermazione che Harun Ar Rashid sia il successore diretto di Al Mahdi, e che Ar Rashid abbia lasciato l’incarico ad Al Mahmun
- Il libro narra da Abu Laila, un giudice di Kufa nel 148 E., quindi 65 anni prima della nascita di Ibn Qutaibah
- L’autore riporta molte narrazioni dirette da due sapienti egiziani, mentre Ibn Qutaibah non è mai andato in Egitto
- L’autore insulta e denigra i compagni e le mogli del Profeta (S), caratteristica dei rafidi, mentre i kharigiti non li denigrano tutti in tal modo

Pertanto non è corretto prendere quel libro come argomento contro gli Ahl As Sunna.
Ed anche supponessimo che Ibn Qutayibah avesse scritto quel libro, scopriremmo che la narrazione dell’assalto è scritta senza nessuna attribuzione.
Quindi non sappiamo chi veramente ha narrato questa storia.
I libri storici contengono fatti corretti e scorretti e noi dovremmo sempre distinguerli attraverso lo studio dell’attribuzione del narratore.
Al Salam Aleikum wa Rahmat Allah wa Barakatuh.

Fonti:
http://answersforshiafriend.wordpress.com/2009/12/29/shia-myth-of-assault-on-fatimah-ra/
Articolo in italiano: “Le falsificazioni sciite a proposito di Fâtima e ‘Umar” http://www.livingislam.org/k/fsfu_i.html
Sul libro di Ibn Qutaibah:
http://www.almanhaj.com/vb/showthread.php?t=13858&page=1

Articolo pubblicabile riportando la fonte :http://studiamolashia.blogspot.com/