Gli sciiti parlano di questo conflitto in termini di diritto all’imamato, di errata comprensione della vera natura, realtà e ruolo dell’imam, e quindi di apostasia verso coloro che lo hanno contrastato rinnegando il “vero Islam”. Mentre Ali, nel Nahjul Balaghah, che per gli sciiti è un autorevole fonte storica, non accenna nulla di tutto questo.
LA DISPUTA TRA ALI E MUAWIYAH E’ STATA RELIGIOSA?
Assolutamente no! Il conflitto è iniziato dopo l’assassinio del terzo califfo, Uthman Bin Affan (r), e la presenza nel campo di Ali(r) degli assassini. Tuttavia, per meglio rispondere a questa domanda, esploreremo il Nahjul Balaghah per vedere cosa aveva da dire in proposito lo stesso Ali, contrariamente a quanto gli sciiti desiderano presentare:
“ La cosa è cominciata in questo modo: Noi ed i siriani eravamo gli uni di fronte agli altri mentre avevamo comune fede in Allah, nel santo Profeta e negli stessi principi e canoni della religione. Per quanto riguarda la fede in Allah e nel santo Profeta, non abbiamo cercato di far credere a loro (i siriani) in qualcosa al di sopra o di diverso di ciò in cui credevano e loro non volevano che noi cambiassimo la nostra fede. Entrambi eravamo uniti su questi principi. Il punto di contesa tra noi era la questione della morte di Uthman. Questo aveva creato la divisione. Volevano porre l’omicidio alla mia porta, mentre in realtà sono innocente riguardo esso”.
(Nahjul Balaghah, lettera 58)
Pertanto, lo stesso Ali Ibn Abu Talib non vide il conflitto come religioso, né i suoi avversari politici come infedeli. Invece la Shia che pretende di amarlo e seguirlo, dimostra di non richiamarsi alle sue stesse fonti, in quanto se davvero essi amassero Ali, si atterrebbero alle sue opinioni in materia.
Inoltre sempre Ali ha istruito i suoi uomini come segue:
“Non mi piace che cominciate ad ingiuriarli, ma se descrivete le loro gesta e raccontate ciò che fanno, sarebbe un miglior modo di parlare ed un modo più convincente di discutere. Invece di ingiuriarli sarebbe meglio dire:“Oh Allah, salva il nostro sangue ed il loro, produci tra di noi la riconciliazione, e conducili lontano dalla loro cattiva informazione, in modo che chi ignora la verità la sappia, e chi inclina verso la ribellione e la rivolta si allontani da essa”.
(Nahlul Balaghah, sermone 205)
Gli sciiti, in qualche modo, seguono le indicazioni e l’esempio di colui che affermano essere il loro più caro, Ali Ibn Abu Talib?
Certamente no! Tutto ciò che ascoltiamo da loro è calunnia e imprecazione verso i migliori uomini, onorati e scelti da Allah per essere i compagni del Suo santo Messaggero (S).
Tradotto da: “Il Contesto Storico della Shia” http://www.defending-islam.com/page4.html
Articolo pubblicabile riportando la fonte :http://studiamolashia.blogspot.com/