"...E' questo l'iter che segue la gente dell'innovazione e delle tendenze eretiche; i demoni ispirano loro un principio valido, di cui essi non dubitano, poi balenano a loro delle idee confuse, per mancanza di comprensione, al punto che essi deviano. Ora, tutto questo, per quanto riguarda il principio, va attribuito al demonio, ma se sapessero che in queste questioni il demonio è loro allievo ed impara da loro!
Ciò è quanto mai evidente nella Shi'ah, soprattutto negli Imamiti: inizialmente i demoni dei jinn insinuarono loro l'amore per la Gente della Casa e la dedizione per essa, ed essi quindi videro in ciò uno tra i modi più elevati per avvicinarsi ad Allah. Così sarebbe se essi si fossero fermati a ciò e non vi avessero aggiunto altro..."


Muhyiddin Ibn 'Arabi

"La conoscenza dei pensieri satanici che affiorano alla coscienza" Cap.55 delle "Futuhatu-l-Makkiyyah"
Yusuf al-Naahani "Compagni del Profeta" a cura di Marcello Perego ed. Mimesis



martedì 6 agosto 2013

IL PRESUNTO “MADHAB JA’FARI”


Musulmani sinceri, con buone intenzioni ma non sufficientemente istruiti nella religione, possono essere indotti erroneamente a credere ed accettare il mito del cosiddetto “quinto madhab” denominato “Ja’fari madhab”.

Presumibilmente dal nome dell’Imam Ja’far As-Sadiq (ra).

Queste persone non sono consapevoli che tale madhab non esiste, non è riconosciuto come “quinto madhab” , ed è un tentativo sciita per ottenere l’accettazione da parte dei musulmani, col pretesto di una scuola di diritto islamico.

L’esame di questo”madhab” da parte chi non abbia una solida base di Shari’ah o una solida conoscenza sulla storia ed esistenza del diritto islamico, porterà a pensare erroneamente: “Questo è molto simile al madhab Maliki od Hanafi”.

Quindi cercheremo di presentare al lettore la realtà dietro questo mito propagato dagli sciiti.

La realtà della setta Ja’fari è che essa non è la parola di un imam sciita, ma semplicemente quella degli studiosi sciiti, i loro Ijtihad ed opinioni. Ogni grande Mufti sciita odierno, o come amano chiamarlo “Marji” (noto anche come Marja-i taqlid, che letteralmente significa sorgente da imitare) ha il suo madhab ed ijtihad, come Rouhani o Sistani o Shirazi ecc…ognuno ha diverse sentenze, ed è anche considerato vietato per uno sciita che segue un certo Marji andare a prendere sentenze religiose da un altro Marji.

Proprio come gli Ahl As-Sunnah hanno le famose quattro scuole di giurisprudenza, Hanafi, Maliki, Hanbali, e Shafi’i, possiamo affermare che ogni Marjia sciita rappresenta il madhab della propria! Sistani è un madhab, Khomeini è un madhab, Khu’i è un madhab, Subhani è un madhab, Fadlallah è un madhab e così via.



Il grande ayatollah sciita Fadlallah ha affermato:

“Il problema che ci troviamo di fronte ad avere numerosi Marjia’iyat (plurale di Marji) è lo stesso di avere numerosi Madhab Fiqhi (Scuole di giurisprudenza religiosa), perché i Marji’iyat nella loro naturale varietà di fatwa e vedute, sono numerosi Madhab Fiqhi”.  (“Al-Ma`alim Al-Jadidah lil Marji`iyah Al-Shi`iyah” pg.117)



Le basi del Fiqh (giurisprudenza) nello sciismo:

Lo studioso sciita Wahid Behbahani afferma nel suo libro:

“E per quanto concerne le questioni giurisprudenziali islamiche, è stato stabilito che la congettura riguardo ad esse è consentita ed è dichiarato nella sacra legge islamica… affidarsi alla congettura è profondamente fondato, come durante il periodo degli infallibili, in cui molti problemi erano risolti mediante di essa; come il taqlid dei Mufti, gli hadith khabar al-wahid ed il testo apparente del Corano”.  (Fawaid al Rijaliyah by Wahid Behbahani, Page 11)



L’Imam Ja’far As-Sadiq (ra):

Il nome completo era Ja’far bin Muhammad bin Ali bin al-Husain bin Ali bin Abu Talib.

Era un benedetto wali di Allah, egli è stato uno degli studiosi di Ahl As-Sunnah ed era sunnita nelle sue convinzioni (Aqidah) (1).

Ed inoltre ha narrato alcuni Hadith nei libri sunniti.

Oggi non esiste una cosa definibile Ja’fari Fiqh, anche se le opinioni dell’Imam Ja’far potrebbero essere sparse qua e là, e frammenti del suo Usul presenti nei lavori di suoi studenti, tuttavia gli sciiti non sono affidabili anche se rivendicano di aver ricevuto il suo insegnamento direttamente, perché è molto chiaro come i loro libri siano composti.

E’ ben noto che i famosi quattro Imam sunniti di Fiqh hanno scritto molti libri riguardanti la giurisprudenza islamica, dottrina e culto. I quattro Mahdab sunniti (Hanafi, Shafi’i, Maliki, Hanbali) sono stati fondati dagli stessi quattro Imam o dai loro studenti che esponevano le idee di questi Imam.

Invece, l’Imam Ja’far non ha scritto nessun libro in materia, come del resto nessun altro dei presunti imam degli sciiti. Al fine di poter seguire qualcuno, i suoi principi (Usul) devono essere stati codificati, direttamente o attraverso i suoi studenti, insieme ai verdetti sui masa’il (problematiche) che devono essere conservati.

Ma l’Imam Ja’far As-Sadiq non ha avuto i suoi insegnamenti codificati.



Gli sciiti non seguono il Fiqh dell’Imam Ja’far As-Sadiq, ma piuttosto seguono i loro religiosi delle città di Kufa e di Qom, che hanno fabbricato narrazioni attribuendole all’Imam Ja’far che viveva a Medina.

Ma questo non vuol dire che nessuno di questi pareri sia stato correttamente conservato.

Concordiamo che potrebbero esserci alcune tracce di Fiqh di Ja’far as-Sadiq conservate da studiosi sunniti e sciiti. Ma parlare di Fiqh simile a qualcosa di quello che gli sciiti definiscono, come “Ja’fari Fiqh” è improponibile.

Poiché quella che essi seguono non è la parola dell’Imam Ja’far ma semplicemente quella dei loro studiosi, il loro ijtihad ed opinioni, come abbiamo detto prima.



Dai fatti presentati, risulta chiaro che il “Madhab Ja’fari” è inesistente ed un’illegittima scuola di legge islamica.


 

NOTE:







Articolo pubblicabile riportando la fonte: http://studiamolashia.blogspot.com/