"...E' questo l'iter che segue la gente dell'innovazione e delle tendenze eretiche; i demoni ispirano loro un principio valido, di cui essi non dubitano, poi balenano a loro delle idee confuse, per mancanza di comprensione, al punto che essi deviano. Ora, tutto questo, per quanto riguarda il principio, va attribuito al demonio, ma se sapessero che in queste questioni il demonio è loro allievo ed impara da loro!
Ciò è quanto mai evidente nella Shi'ah, soprattutto negli Imamiti: inizialmente i demoni dei jinn insinuarono loro l'amore per la Gente della Casa e la dedizione per essa, ed essi quindi videro in ciò uno tra i modi più elevati per avvicinarsi ad Allah. Così sarebbe se essi si fossero fermati a ciò e non vi avessero aggiunto altro..."


Muhyiddin Ibn 'Arabi

"La conoscenza dei pensieri satanici che affiorano alla coscienza" Cap.55 delle "Futuhatu-l-Makkiyyah"
Yusuf al-Naahani "Compagni del Profeta" a cura di Marcello Perego ed. Mimesis



domenica 28 novembre 2010

20 FAMOSE DOMANDE DELLA SHIA CHE HANNO CONVERTITO UN ERUDITO SUNNITA! (1)

Personalmente credo che bisogni essere molto ma molto ingenui e disperati per divenire uno Shia Ithna Ashari dopo aver udito queste domande. La cosa divertente è che , tranne la domanda numero 19, le altre non hanno nulla a che fare con la Shia dei 12 imam. Puoi essere uno zaydita, ismailita e persino un moderato sunnita e porti le medesime questioni. Il problema è che gli sciiti dei 12 imam pensano di dimostrare un illecito, ad esempio riguardo Omar, quando non possono dimostrare che vi siano 12 imam infallibili di cui il dodicesimo sia ora in occultazione.

Se la storia della conversione di questo sheik sunnita è vera, devo dire che sono felice che non abbia incontrato dei missionari cristiani (o non abbia visto i loro siti dove fanno ogni sforzo per insinuare il dubbio nella mente dei musulmani) perchè avrebbe potuto divenire cristiano.
Vedo gli sciiti ripetere queste domande e non essendo i sunniti, per quanto ne so, preoccupati a tal punto da rispondere, essi pensano che queste domande siano realmente insidiose.
Ecco le mie risposte...le ho scritte a mente perchè al momento non ho tempo per compilarle con dati precisi.
Rispondo brevemente e Allah solo sa che la mia unica intenzione è aiutare a comprendere che le cose non sono poi così semplici come pensano alcuni.
Riporto le domande per comodità del lettore.

1) Domanda: la storia testimonia che quando il Profeta (S) dichiarò la sua missione, i Banu Hashim subirono il boicottaggio dagli altri Quraish. Abu Talib condusse la tribù in una zona chiamata Shib Abi Talib, dove rimasero per tre anni, soffrendo grandi privazioni. Dove erano in questo periodo Abu Bakr ed Omar? Se erano a Mecca, perchè non aiutarono il Profeta (S)? Se non erano in grado di unirsi al Profeta (S) a Shib Abi Talib, non c’è nessuna prova che fornirono alcun tipo di aiuto, spezzando il blocco imposto dai Quraish, che impediva ogni commercio e vendita di alimenti con i Banu Hashim.

Risposta: si c’erano anche loro, leggete la storia in lavori come Sirat Ibnu Hisham ed altri, e vedrete che durante quel periodo lo stesso Abu Bakr, che era un uomo facoltoso rimase quasi senza più nulla a causa del suo impegno nell’aiuto dei musulmani.
Anche Omar fù molto attivo in quel periodo nel supportare l’Islam.
Fate riferimento alle narrazioni su questo periodo contenute nei libri sunniti.
Questa questione e le eventuali risposte non hanno nulla a che fare con la prova che la Shia dei 12 imam sia la giusta versione dell’Islam.


2) Domanda: Fatima Zahra morì 6 mesi dopo suo padre; Abu Bakr morì 2 anni e mezzo dopo ed Omar nel 24 H. Nonostante siano morti dopo, come è possibile che loro siano stati sepolti accanto al Profeta (S) e non invece Fatima Zahra? Lei aveva chiesto di essere sepolta lontano da suo padre?
Se si, perchè? O forse i musulmani hanno impedito la sua sepoltura? (Vedi Sahih Bukhari, vol 5, hadith 546)

Risposta: nessun racconto, anche da fonti sciite, riporta che la gente abbia impedito la sepoltura di Fatima Zahra vicino a suo padre. Inoltre non ci sono racconti in cui lei avesse chiesto di essere sepolta accanto a suo padre, mentre Abu Bakr ed Omar lo avevano chiesto. E’ semplice.
Questa questione e le eventuali risposte non hanno nulla a che fare con la prova che la Shia dei 12 imam sia la giusta versione dell’Islam.


3) Domanda: tra i compagni, Abu Bakr è visto come il superiore.
Se è davvero così, allora perchè il Profeta (S) non ha scelto lui come fratello quando divise in coppie i compagni, nel Giorno della Fratellanza? Invece, il Profeta (S) scelse Ali, dicendo: “ Tu sei mio fratello in questo mondo e nell’altro”.
Su quale base Abu Bakr è il più ravvicinato?

Risposta: ci sono molte tradizioni del Profeta (S) che lodano Abu Bakr, definendolo suo fratello (vedi Sahih Bukhari vol 5, le virtù di Abu Bakr), ma naturalmente la Shia le considera tutte fabbricate!
Il fatto che non l’abbia scelto come fratello quando ha diviso i compagni, non riduce nulla ad Abu Bakr. Lui ha il suo rango ed Ali ha il suo. Abu Bakr è stato amico del Profeta (S) da prima della sua missione divina fino alla sua scomparsa. Questo è un fatto evidente che anche le fonti sciite confessano. Ed è anche indicato nel Corano nel versetto di Ghar. Il Profeta (S) lo ha scelto come compagno durante l’Egira ed erano insieme nella grotta. Tutti i compagni hanno differenti distinzioni. Ali ha avuto l’onore di essere scelto come suo fratello, insieme a molte altre qualità distintive, ma anche Abu Bakr ha avuto la sua parte di qualità distintive...ad esempio:
- era un buon amico e vicino di casa del Profeta (S) da prima della rivelazione del Corano
- fù il primo uomo adulto al di fuori della famiglia del Profeta (S) ad abbracciare l’Islam
- ebbe la distinzione unica del titolo di “siddiq”(veritiero) e “atiq”(liberatore) dal Profeta (S)
- tra tutti i compagni, Rasul Allah scelse lui come compagno per l’Egira, ed era suo compagno nella grotta su cui è stata rivelata la Ayah del Corano
- venne nominato dal Profeta (S) primo “Amir’ul Hajj” (guida dell’Hajj) nella storia dell’Islam
- il Santo Profeta (S) inoltre lo nominò imam della moschea an- Nabawi, in sua sostituzione
- nel suo discorso nella moschea an-Nabawi, il Profeta (S) ordinò che venissero chiuse tutte le porte della case che davano nel cortile della moschea, tranne quella di Abu Bakr
- il Profeta (S) disse: “Se dovessi prendere un Khalil (amico intimo) prenderei Abu Bakr, ma lui è mio fratello e compagno” (vedi S.Bukhari)

Come può qualcuno dire e decidere da se che siccome Ali è stato scelto come fratello, egli è quindi il migliore, il più ravvicinato ed è superiore a tutti gli altri, se è un fatto che il Santo Profeta (S) ha definito Abu Bakr suo fratello e compagno nell’Islam?
Inoltre, se guardiamo senza pregiudizio chi può essere superiore di chi è stato Amir’ul Hajj ed imam della moschea an-Nabawi, durante la vita del Santo Profeta (S), scelto da lui?
Questa questione e le eventuali risposte non hanno nulla a che fare con la prova che la Shia dei 12 imam sia la giusta versione dell’Islam.

 
Fonte: http://answersforshiafriend.wordpress.com/

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sabato 20 novembre 2010

ENCICLOPEDIA EBRAICA: ABDULLAH IBN SABA, FONDATORE DELLO SCIISMO

La “Jewish Encyclopedia” alla voce Abdullah ibn Saba, dice:

Un ebreo dello Yemen, Arabia, del settimo secolo, che si stabilì a Medina ed abbracciò l’Islam.
Dopo aver criticato negativamente l’amministrazione del Califfo Uthman, venne bandito dalla città. Da lì si recò in Egitto, dove fondò una setta anti Uthman, per promuovere gli interessi di Ali.
Lì grazie alla sua conoscenza ottenne una grande influenza e formulò la dottrina secondo la quale: dato che ogni profeta aveva un assistente che divenne suo successore, il vice di Muhammad era Ali, che quindi era stato tenuto lontano dal califfato con l’inganno; Uthman non aveva nessun diritto legittimo al califfato.
La diffusa insoddisfazione per il governo contribuì notevolmente alla diffusione degli insegnamenti di Abdullah. La tradizione racconta che quando Ali ebbe assunto il potere, Abdullah gli attribuì onori divini, rivolgendosi a lui con le parole: “Tu sei Tu!” ed allora Ali lo esiliò a Madain.
Dopo l’assassinio di Ali si dice che Abdullah abbia insegnato che Ali non era morto ma vivo, non era mai stato ucciso, che una parte di divinità era nascosta in lui e che dopo un certo tempo egli sarebbe ritornato per colmare la terra di giustizia.
Fino ad allora il carattere divino di Ali sarebbe rimasto nascosto negli imam che avrebbero temporaneamente preso il suo posto.

E’ facile vedere come l’intera idea si basi su quella del Messia, in combinazione con la leggenda del Profeta Elia.
L’attribuzione di onori divini ad Ali, fù probabilmente uno sviluppo successivo, e fù favorito dal fatto che nel Corano Allah è a volte chiamato “al-Ali” (L’Altissimo). 

Di Hartwig Hirschfeld


Bibliografia:
Shatrastani al-Milal, pp. 132 et seq. (in Haarbrücken's translation, i. 200-201);
Weil, Gesch. der Chalifen, i. 173-174, 209, 259.H. Hir.

Fonte: http://www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=189&letter=A

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domenica 7 novembre 2010

LE NARRAZIONI DI AHL AL-BAYT NEI LIBRI SCIITI E SUNNITI.

Gli sciiti Ithna Ashari per le narrazioni di hadith si appoggiano a 4 raccolte: al-Kafi, Man la-Yahdoruhu l’Faqih, at-Tahdib, al-Istibsar.
I sunniti su 6 raccolte: Sahih Bukhari, Sahih Muslim, Sunan at-Tirmidhi, Sunan an-Nisai, Sunan Abi Dawud, Sunan Ibn Majah, ed in aggiunta anche Musnad Ahmad, Sunan ad-Darimi.
In questo breve articolo facciamo un censimento ed un confronto del numero di hadith del Profeta (S), Ali (r), Fatima (r), Hussain (r) ed Hasan (r), contenuti nei libri sciiti e sunniti...e vedrete che vi sorprenderete.

Narrazioni del Profeta (S).
Il totale delle narrazioni che troviamo nei libri sciiti è di 44.000 o poco più, ed il numero di quelle risalenti al Profeta (S) è di 644!!
Il restante non risale all’Inviato di Dio ma a qualche loro imam.
Ad esempio il al-Kafi, che con i suoi 8 volumi contiene 16.000 narrazioni, quelle del Profeta (S) sono soltanto 92, e sono tutti hadith che hanno della debolezze nella loro catena di trasmissione, come ammettono gli stessi studiosi sciiti.
Nelle raccolte sunnite, tutte le narrazioni riguardano fatti e detti risalenti al Profeta Muhammad (S).
(Sahih Muslim 3033, Sahih Bukhari 7563, Sunan Abi Dawud 5274, Sunan an-Nisai 5774, Sunan Ibn Majah 1339, Sunan at-Tirmidhi 3956).

Narrazioni di Fatima (r).
Non vi è alcuna narrazione di Fatima (r), la figlia del Profeta (S), in nessuna di queste quattro raccolte, mentre ve ne sono 11 sahih (affidabili) riportate dalle tradizioni sunnite, otto di queste nel Musnad di Ahmad.

Narrazioni di Imam Ali (r).
Il numero di hadith risalenti all’imam Ali (r) riportati nei libri sciiti è di 690, mentre nei libri sunniti è di 1583, un numero molto maggiore. Solo nel Musnad di Ahmad si trovano 804 narrazioni di Ali (r), più di quante ne troviamo nei libri sciiti.

Narrazioni di Hasan bin Ali (r).
Gli sciiti nei loro quattro libri riportano 21 narrazioni di Hasan (r), mentre i sunniti ne riportano 35, di cui 18 nel Musnad di Ahmad.

Narrazioni di Hussain bin Ali (r).
E’ evidente l’esagerata venerazione per Hussain da parte degli sciiti, ma in tutto riportano solo 7 narrazioni. Mentre se ne trovano 43 nei libri sunniti, tra cui 18 nel Musnad di Ahmad.

Un paragone tra le narrazioni dell’Ahl al-Bayt ed il resto dei compagni del Profeta (S), nei libri sunniti.
In Sahih Bukhari: le narrazioni di Zayn al-Abidin (r) sono 25, pari a quelle di Uthman bin Affan (r).

In Sahih Muslim: Zayn al-Abidin (r) ha 15 narrazioni, al-Bakir (r) 19 ed al-Sadiq (r) 20, mentre Abu Bakr (r) ha solo 9 narrazioni.

In at-Tirmidhi: la narrazioni di al-Bakir (r) sono 23 e di al-Sadiq (r) sono 20, mentre di Abu Bakr (r) ne troviamo 22 e di Uthman 19.

In Sunan an-Nisai: l’imam al-Bakir (r) ha 56 narrazioni e l’imam al-Sadiq (r) 44. Invece Abu Bakr (r) ne raggiunge 22 ed Uthman 27.

Nel Sunan abi Dawud: Zayn al-Abidin ha 11 narrazioni, al-Bakir (r) 17, al-Sadiq (r) 11, Abu Bakr (r) 11 ed Uthman (r) 15, per cui al-Bakir ne ha più di tutti.

In Sunan Ibn Majah: al-Bakir (r) ha 24 narrazioni, al-Sadiq (r) 19, Abu Bakr (r) 16 ed Uthman (r) 23.

Possiamo vedere che il totale delle narrazioni di Abu Bakr (r) nei libri sunniti è di 210, invece quelle di al-Bakir (r) raggiungono le 229.

Questo breve resoconto è una chiara ed eloquente risposta a quanti sostengono che i sunniti nei loro libri non riportano le narrazioni dell’Ahl al-Bayt.



Fonte: http://alburhan.com/


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