"...E' questo l'iter che segue la gente dell'innovazione e delle tendenze eretiche; i demoni ispirano loro un principio valido, di cui essi non dubitano, poi balenano a loro delle idee confuse, per mancanza di comprensione, al punto che essi deviano. Ora, tutto questo, per quanto riguarda il principio, va attribuito al demonio, ma se sapessero che in queste questioni il demonio è loro allievo ed impara da loro!
Ciò è quanto mai evidente nella Shi'ah, soprattutto negli Imamiti: inizialmente i demoni dei jinn insinuarono loro l'amore per la Gente della Casa e la dedizione per essa, ed essi quindi videro in ciò uno tra i modi più elevati per avvicinarsi ad Allah. Così sarebbe se essi si fossero fermati a ciò e non vi avessero aggiunto altro..."


Muhyiddin Ibn 'Arabi

"La conoscenza dei pensieri satanici che affiorano alla coscienza" Cap.55 delle "Futuhatu-l-Makkiyyah"
Yusuf al-Naahani "Compagni del Profeta" a cura di Marcello Perego ed. Mimesis



sabato 22 settembre 2012

SHIA: ORIGINE DEL TERMINE E DELLA SCISSIONE

Chiunque affermi che la parola Shia di Ali (Shiatu Ali) sia stata utilizzata dal Profeta Muhammad (S) o durante la sua epoca è un bugiardo, e non esiste alcuna prova a sostegno del contrario. Come ulteriore prova, i seguaci dello sciismo non hanno mai concordato su quando la Shia abbia avuto origine. Nel suo libro “Asl Al-Shia Wa Usooliha” a pag.87, il grande maestro sciita A’al Kaashif Al-Ghataa scrive:
“La prima persona che ha piantato il seme dello sciismo nell’Islam, non è stato altro che lo stesso Profeta. In altre parole, il seme della Shia è stato posto fianco a fianco al seme dell’Islam. Il suo giardiniere (il Profeta) continuò ad averne cura, irrigandolo, fino a che crebbe e prosperò durante la sua vita, dando poi i frutti dopo la sua morte”.

Questa è in assoluto una falsa dichiarazione, supportata da falsi hadith, riguardo i quali, viene falsamente sostenuto che esistano in Sahih Bukhari e Sahih Muslim. Come ad esempio, frasi tipo “In verità è Ali e la sua Shia che sono i vincitori”, che la maggior parte degli scrittori sciiti utilizza per dare l’impressione al lettore che le loro falsità siano supportate da autentiche narrazioni dei nostri Sahih.
In realtà, né gli storici né i religiosi sciiti concordano sulla nascita ed evoluzione della Shia.
Riportiamo alcuni importanti esempi.

Nel suo “Firaq Ash-Shi’ah” (I gruppi sciiti), Abu Muhammad Al-Hasani Bin Musa Al-Nubakhti, uno dei più conosciuti e stimati storici sciiti, è convinto che la Shia non sia iniziata prima della scomparsa del santo Rasul (S): “Il Messaggero (S) morì nel mese di Rabi Al-Awwal, nel decimo anno dall’Egira all’età di 63 anni, e la durata della sua missione profetica fu di 23 anni, e sua madre fu Amina Bint Wahab Bin Abdi Manaaf Bin Zuhra Bin Murra Bin Ka’B Bin Lu’ay Bin Ghaalib. (Alla sua morte) la Ummah si divise in tre gruppi. Un gruppo venne chiamato sciita, ed erano i partigiani di Ali Bin Abu Talib e da loro si staccarono tutte le sette sciite. Un altro gruppo rivendicò il diritto di successione, vale a dire gli Ansar di Sa’d Bin Ubadah Al-Khazraji. Un terzo gruppo si orientò a dare la bay’ah (alleanza) ad Abu Bakr Bin Abi Quhaafah, con la scusa che il Messaggero (S) non aveva nominato nessuno in particolare, lasciando libera la Ummah di scegliersi chi voleva...”
(Firaq Ash Shi’ah, pag.23-24)

Muhammad Hussain Al-Muzaffari crede che la Shia sia nata dal santo Nabì (S) stesso, così scrive nel suo “Tareekh Ash-Shia” (Storia della Shia):
“L’invito alla sciismo cominciò quando il grande salvatore Muhammad (S) gridò “La Ilaha Illa Llah” nelle montagne di Mecca ...e , di conseguenza la chiamata a divenire uno sciita per Abu Al-Hasan (Ali) da parte del Profeta (S) venne fianco a fianco con le due testimonianze”. (Tareekh Ash-Shia, pag.8-9, Qum)

Abu Ishaq Ibn Al-Nadim, un famoso studioso sciita, non era d’accordo con nessuna di queste teorie e nel suo “Al-Fihrist” scrive che la Shia cominciò nella Battaglia del Cammello:
“Quando Talha e Zubair, in disaccordo con Ali, non accettarono altro che la vendetta per il sangue di Uthman, ed Ali mobilitò le sua forze per combatterli; quelli che lo seguirono furono chiamati sciiti”.
(Al-Fihrist, pag.249, da Ash-Shi’ati Wat-Tashayyu di Ehsan Elahi Zaheer, pag.25)

Un altro sapiente sciita, Mustafa Al-Kamil Shaybi, nel suo libro ha scritto: “L’indipendenza del termine che indica lo sciismo è avvenuta solo dopo l’assassinio di Hussain, con il quale lo sciismo è divenuto un entità indipendente, con un identità distinta”. (The Link Between Sufism e Shi’asm, pag.23)

Dalle loro dispute è evidente che i tentativi di rendere la Shia il messaggio originario del santo Profeta (S) è un fallimento, e non può ingannare altro che l’ingenuo che segue ogni tamburo battente.


Fonte: “Il Contesto Storico della Shia” http://www.defending-islam.com/page4.html
A cura di: Studiamolashia
Articolo pubblicabile riportando la fonte: http://studiamolashia.blogspot.com/