"...E' questo l'iter che segue la gente dell'innovazione e delle tendenze eretiche; i demoni ispirano loro un principio valido, di cui essi non dubitano, poi balenano a loro delle idee confuse, per mancanza di comprensione, al punto che essi deviano. Ora, tutto questo, per quanto riguarda il principio, va attribuito al demonio, ma se sapessero che in queste questioni il demonio è loro allievo ed impara da loro!
Ciò è quanto mai evidente nella Shi'ah, soprattutto negli Imamiti: inizialmente i demoni dei jinn insinuarono loro l'amore per la Gente della Casa e la dedizione per essa, ed essi quindi videro in ciò uno tra i modi più elevati per avvicinarsi ad Allah. Così sarebbe se essi si fossero fermati a ciò e non vi avessero aggiunto altro..."


Muhyiddin Ibn 'Arabi

"La conoscenza dei pensieri satanici che affiorano alla coscienza" Cap.55 delle "Futuhatu-l-Makkiyyah"
Yusuf al-Naahani "Compagni del Profeta" a cura di Marcello Perego ed. Mimesis



mercoledì 22 agosto 2012

IL SIGNIFICATO DEL TERMINE SHIA


 

“Shi’ah” ,“Shie’ah”: un sostantivo singolare arabo che significa gruppo, fazione, partito, setta, sostenitore. La forma plurale è “Shiya’e - Ashyaa”.

C’è un altra parola in arabo che ha un simile significato ed è “Hizb”, il cui plurale è “Ahzaab”.
Entrambi i termini sono utilizzati nel Sacro Corano, eccone alcuni esempi:

“Quindi trarremo da ogni gruppo (Shi’ah) quello che fu più arrogante verso il Compassionevole” (19:69)

“Avvenne che, entrando in città in un momento di disattenzione dei suoi abitanti, trovò due uomini che si battevano, uno era dei suoi (Shie’atihi) e l'altro uno degli avversari” (28:15)
“In verità Abramo era certamente uno dei suoi seguaci (Shie’atihi)” (37:83)
“Già, prima di te, ne inviammo alle antiche sette (Shiya)” (15:10)
“Di': “Egli vi può mandare un castigo dall'alto o da sotto i vostri piedi o confondervi con le divisioni (Shiya’an)” (6:65)
“Tu non sei responsabile di coloro che hanno fatto scismi nella loro religione e hanno formato delle sette (Shiya’an). La loro sorte appartiene ad Allah. Li informerà di quello che hanno fatto.” (6:159)
“Davvero Faraone era altero sulla terra; divise in fazioni (Shiya’an) i suoi abitanti, per approfittare della debolezza di una parte” (28:4)
“E neppure [siate tra] coloro che hanno scisso la loro religione e hanno formato sette (Shiya’an), ognuna delle quali (Hizben) è tronfia di quello che afferma.” (30:32)

Durante il conflitto tra Ali Ibn Abu Talib (r) e Muhawwiyah Ibn Abu Sufyan (r), entrambi i gruppi vennero definiti Shi’atu Ali e Shi’atu Muhawwiyah.

Quindi il suo primo uso, durante il conflitto tra i due grandi compagni, è servito ad indicare l’appartenenza ad uno dei due schieramenti, in quel determinato contesto politico.



Tradotto da: “Il Contesto Storico della Shia” http://www.defending-islam.com/page4.html

Articolo pubblicabile riportando la fonte: http://studiamolashia.blogspot.com/