"...E' questo l'iter che segue la gente dell'innovazione e delle tendenze eretiche; i demoni ispirano loro un principio valido, di cui essi non dubitano, poi balenano a loro delle idee confuse, per mancanza di comprensione, al punto che essi deviano. Ora, tutto questo, per quanto riguarda il principio, va attribuito al demonio, ma se sapessero che in queste questioni il demonio è loro allievo ed impara da loro!
Ciò è quanto mai evidente nella Shi'ah, soprattutto negli Imamiti: inizialmente i demoni dei jinn insinuarono loro l'amore per la Gente della Casa e la dedizione per essa, ed essi quindi videro in ciò uno tra i modi più elevati per avvicinarsi ad Allah. Così sarebbe se essi si fossero fermati a ciò e non vi avessero aggiunto altro..."


Muhyiddin Ibn 'Arabi

"La conoscenza dei pensieri satanici che affiorano alla coscienza" Cap.55 delle "Futuhatu-l-Makkiyyah"
Yusuf al-Naahani "Compagni del Profeta" a cura di Marcello Perego ed. Mimesis



domenica 20 ottobre 2013

GLI “IMAM INFALLIBILI” CREANO DIFFERENZE TRA I LORO SEGUACI


Lo studioso sciita Ja’far Al-Subhani, in Adwa Ala Aqa’id Al-Shi’ah Al-Imamiyyah pg. 388:
 “Siamo in grado di dimostrare la necessità dell’infallibilità dell’imam in modi diversi, da più importante di essi. In primo luogo: La imamah, essendo una continuazione della funzione profetica di conservatore e protettore del messaggio, e dal momento che l’imam colma tutte le lacune provocate dal passaggio del Profeta, ne risulta che egli ha necessariamente bisogno di essere infallibile. Perchè se egli dovesse peccare, allora sarebbe in conflitto con lo scopo della sua creazione, primariamente come guida della nazione islamica. L’obbiettivo è quello di guidare la nazione in un percorso corretto, e questo non può accadere se i suoi detti non sono attendibili e se non si può essere certi che egli dica la verità. Se gli fosse consentito commettere errori, dimenticanze e peccati, o di contraddirsi, ne conseguirebbe che le sue parole ed azioni non potrebbero essere credute, e la fiducia del popolo si indebolirebbe, e questo contraddirebbe la ragione della sua investitura...”

Premettendo questa, che è una tipica dichiarazione ufficiale ad uso di seguaci non iniziati o dei sunniti, impegnata a presentante una dottrina logica, chiara e coerente, approfondiamo ulteriormente l’argomento, tramite altre importanti dichiarazioni sciite:
 

Lo studioso sciita Yusuf al-Bahrani nel libro “Al-Duraral Najfiyyah fil-Multaqatat al-Yusufiyyah”, vol.2 pg.300, scrive: “Ciò che è famoso tra i nostri compagni, possa Allah essere soddisfatto di loro, è la taqiyyah nelle loro narrazioni, rispetto alle opinioni del ‘Ammah (i sunniti), ma ci sono delle ragioni per questo. Loro cercano di creare differenze tra gli sciiti, anche quando non ci fossero opinioni simili dalla Sunna. Tra queste narrazioni ciò che ha riportato Thiqat al-Islam (Al-Kulayni) in “Al-Kafi” nel Muwaththaq, da Zurarah, da Abu Ja’far che disse: “Lo interrogai su di una questione, poi venne un altro uomo che gli domandò su di essa e gli diede una risposta differente dalla mia, poi ne venne un terzo e cui diede una risposta totalmente diversa. Quando andarono via , chiesi: “O, figlio del Rasul Allah, sono venuti due sciiti dell’Iraq e ti hanno interrogato, e tu hai dato loro risposte contrastanti”. Lui rispose: “O, Zurarah, questa è una bontà per noi e per voi. Se vi uniste su di una questione, allora la gente crederebbe (nelle narrazioni provenienti) da noi, e sarebbe rendere il nostro e vostro soggiorno breve”.
Poi spiega ancora... “Forse il segreto di ciò, è che se gli sciiti dovessero differire tra loro ed ognuno narrare dal proprio imam ciò che contraddice un’altro, il loro madhab risulterebbe sciocco agli occhi degli Ammah (la Sunna), che li accuserebbero di mentire fabbricando narrazioni e di ignoranza nella religione, diventando così poco importanti ai loro occhi.

Al contrario, se essi fossero concordi su una questione, sarebbero creduti e l’odio per loro, i loro imam e madhab, aumenterebbe, diventando motivo di inimicizia.”
Al-Bahrani, continua...
“Questo è ciò che Al-Shaykh ha narrato in Al-Tahdheeb, nel Sahih ‘Ala A-Dharir, da Salim Bin Abu Abdillah, che disse: “Un uomo gli chiese, mentre ero presente: “A volte vengo in moschea ed alcuni dei nostri compagni stanno pregando l’Asr, mentre altri pregano il Dhor”. Lui rispose: “Ho ordinato loro di fare questo, se pregano in una sola volta saranno riconosciuti e le loro teste mozzate”.

E ciò che Al-Shaikh ha narrato in  Al-Iddah, mursal dalla narrazione di Al-Sadiq, a cui venne chiesto della differenza in timore tra i nostri compagni. Egli rispose: “Ho creato io questa differenza tra loro”.
 E quello che ha narrato in Al-Ihtijaj, con il suo sanad, da Hurayz, da Abu Abdillah, al quale disse: “Nulla mi incuriosisce più che le differenze tra i nostri compagni”. Così lui rispose: “Questo è stato causato da me”.


Anche quello narrato nel libro Ma’ani Al-Akhbar da Al-Khazzaz, da Abu Al-Hasan che gli disse: “La differenza tra i miei compagni è una misericordia per voi”, e: “Se -quello- dovesse accadere, riunirò tutti voi su una materia”.
E ciò che è narrato in Al-Kafi, con il suosanad, da Musa Bin Ashiyam: “Ero con Abu Abdillah quando un uomo gli domandò su un versetto del Libro di Allah e lui rispose, poi venne un’altro e domandò circa lo stesso versetto, ma lui diede una risposta differente, in modo da causarmi molti dubbi (...fino a quando...), mentre ero seduto venne un’altro e cui diede una risposta ancora diversa dalla mia e dei miei compagni. Così mi tranquillizzai capendo che la sua era taqiyyah”.

Infine dice..
“Magari con l’aiuto di queste, si può cercare di capire le corrette narrazioni dalla taqiyyah, confrontandole con il Libro di Allah, e questo è il più forte mezzo di ricompensa, attraverso le prove”.
Il lettore può già capire come questo sia diventato un grosso problema, ancora maggiore quando studiosi come Al-Mufid, dichiarano: “L’infallibilità data da Allah al Suo Hujja (imam) è il successo, la garanzia della protezione dai peccati e dal commettere errori nella Religione di Allah l’Altissimo”. (Tashih l’Tiqadat Al-Imamiyyah, pg.128-130)
 Ci domandiamo, c’è un errore maggiore del giocare con l’interpretazione del Corano, come ha fatto “l’infallibile” nelle narrazioni qui sopra?


Lo studioso sciita Muhammad Rida Al-Muzaffar, in Aqa’id Al-Imamiyyah pg.65, nel discutere le qualità che l’Imam della Ummah deve avere, dice: “Egli ha anche necessità di essere protetto da dimenticanze ed errori, perchè gli imam sono i conservatori delle leggi religiose, e coloro che sovraintendono ad esse. La loro condizione in questo senso è la medesima del Profeta”.

 E quando mai il Profeta (S) ha creato differenze e manipolato orgogliosamente sentenze a favore degli oppressori?

 Che fiducia avere e quale verità trovare se l’imam è impegnato a diffondere menzogne ed inganni, anche tra i propri seguaci?


Autore: Hani

Tradotto da:




Articolo pubblicabile riportando la fonte: http://studiamolashia.blogspot.com/




martedì 6 agosto 2013

IL PRESUNTO “MADHAB JA’FARI”


Musulmani sinceri, con buone intenzioni ma non sufficientemente istruiti nella religione, possono essere indotti erroneamente a credere ed accettare il mito del cosiddetto “quinto madhab” denominato “Ja’fari madhab”.

Presumibilmente dal nome dell’Imam Ja’far As-Sadiq (ra).

Queste persone non sono consapevoli che tale madhab non esiste, non è riconosciuto come “quinto madhab” , ed è un tentativo sciita per ottenere l’accettazione da parte dei musulmani, col pretesto di una scuola di diritto islamico.

L’esame di questo”madhab” da parte chi non abbia una solida base di Shari’ah o una solida conoscenza sulla storia ed esistenza del diritto islamico, porterà a pensare erroneamente: “Questo è molto simile al madhab Maliki od Hanafi”.

Quindi cercheremo di presentare al lettore la realtà dietro questo mito propagato dagli sciiti.

La realtà della setta Ja’fari è che essa non è la parola di un imam sciita, ma semplicemente quella degli studiosi sciiti, i loro Ijtihad ed opinioni. Ogni grande Mufti sciita odierno, o come amano chiamarlo “Marji” (noto anche come Marja-i taqlid, che letteralmente significa sorgente da imitare) ha il suo madhab ed ijtihad, come Rouhani o Sistani o Shirazi ecc…ognuno ha diverse sentenze, ed è anche considerato vietato per uno sciita che segue un certo Marji andare a prendere sentenze religiose da un altro Marji.

Proprio come gli Ahl As-Sunnah hanno le famose quattro scuole di giurisprudenza, Hanafi, Maliki, Hanbali, e Shafi’i, possiamo affermare che ogni Marjia sciita rappresenta il madhab della propria! Sistani è un madhab, Khomeini è un madhab, Khu’i è un madhab, Subhani è un madhab, Fadlallah è un madhab e così via.



Il grande ayatollah sciita Fadlallah ha affermato:

“Il problema che ci troviamo di fronte ad avere numerosi Marjia’iyat (plurale di Marji) è lo stesso di avere numerosi Madhab Fiqhi (Scuole di giurisprudenza religiosa), perché i Marji’iyat nella loro naturale varietà di fatwa e vedute, sono numerosi Madhab Fiqhi”.  (“Al-Ma`alim Al-Jadidah lil Marji`iyah Al-Shi`iyah” pg.117)



Le basi del Fiqh (giurisprudenza) nello sciismo:

Lo studioso sciita Wahid Behbahani afferma nel suo libro:

“E per quanto concerne le questioni giurisprudenziali islamiche, è stato stabilito che la congettura riguardo ad esse è consentita ed è dichiarato nella sacra legge islamica… affidarsi alla congettura è profondamente fondato, come durante il periodo degli infallibili, in cui molti problemi erano risolti mediante di essa; come il taqlid dei Mufti, gli hadith khabar al-wahid ed il testo apparente del Corano”.  (Fawaid al Rijaliyah by Wahid Behbahani, Page 11)



L’Imam Ja’far As-Sadiq (ra):

Il nome completo era Ja’far bin Muhammad bin Ali bin al-Husain bin Ali bin Abu Talib.

Era un benedetto wali di Allah, egli è stato uno degli studiosi di Ahl As-Sunnah ed era sunnita nelle sue convinzioni (Aqidah) (1).

Ed inoltre ha narrato alcuni Hadith nei libri sunniti.

Oggi non esiste una cosa definibile Ja’fari Fiqh, anche se le opinioni dell’Imam Ja’far potrebbero essere sparse qua e là, e frammenti del suo Usul presenti nei lavori di suoi studenti, tuttavia gli sciiti non sono affidabili anche se rivendicano di aver ricevuto il suo insegnamento direttamente, perché è molto chiaro come i loro libri siano composti.

E’ ben noto che i famosi quattro Imam sunniti di Fiqh hanno scritto molti libri riguardanti la giurisprudenza islamica, dottrina e culto. I quattro Mahdab sunniti (Hanafi, Shafi’i, Maliki, Hanbali) sono stati fondati dagli stessi quattro Imam o dai loro studenti che esponevano le idee di questi Imam.

Invece, l’Imam Ja’far non ha scritto nessun libro in materia, come del resto nessun altro dei presunti imam degli sciiti. Al fine di poter seguire qualcuno, i suoi principi (Usul) devono essere stati codificati, direttamente o attraverso i suoi studenti, insieme ai verdetti sui masa’il (problematiche) che devono essere conservati.

Ma l’Imam Ja’far As-Sadiq non ha avuto i suoi insegnamenti codificati.



Gli sciiti non seguono il Fiqh dell’Imam Ja’far As-Sadiq, ma piuttosto seguono i loro religiosi delle città di Kufa e di Qom, che hanno fabbricato narrazioni attribuendole all’Imam Ja’far che viveva a Medina.

Ma questo non vuol dire che nessuno di questi pareri sia stato correttamente conservato.

Concordiamo che potrebbero esserci alcune tracce di Fiqh di Ja’far as-Sadiq conservate da studiosi sunniti e sciiti. Ma parlare di Fiqh simile a qualcosa di quello che gli sciiti definiscono, come “Ja’fari Fiqh” è improponibile.

Poiché quella che essi seguono non è la parola dell’Imam Ja’far ma semplicemente quella dei loro studiosi, il loro ijtihad ed opinioni, come abbiamo detto prima.



Dai fatti presentati, risulta chiaro che il “Madhab Ja’fari” è inesistente ed un’illegittima scuola di legge islamica.


 

NOTE:







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domenica 2 giugno 2013

AL-RAJA’AH, LA REINCARNAZIONE DEGLI IMAM


Gli sciiti credono in questo strano concetto di Al-Raj’ah, traducibile con “ritorno”.
Credono che quando apparirà l’imam Al-Mahdi, egli in primo luogo resusciterà tutti i nemici dell’Ahl Al-Bayt, tra cui Abu Bakr, Omar, Uthman, Aisha, Hafsa (che Allah sia soddisfatto di tutti loro) ed i sunniti, per poi flagellare e punire le loro reincarnazioni.
Sempre secondo Al-Raj’ah, l’imam Mahdi resusciterà dalle tombe tutti i profeti, gli imam sciiti ed i pii credenti sciiti, i quali rivivranno per un solo scopo: assistere all’umiliazione dei nemici dell’Ahl Al-Bayt ed assistere alla giustizia che verrà su di loro applicata.
Gli imam saranno reincarnati in modo che possano punire i loro nemici e dominare la terra in questa nuova vita.
Al-Raj’ah è un fondamento della fede sciita.
I musulmani ortodossi, cioè la corrente maggioritaria dell’Ahl As-Sunna, aborrono questa credenza pagana che ricorda in forma grezza il culto indù della reincarnazione. Questa credenza, per un musulmano, è assurda ed è un evidente esagerazione, frutto dell’ossessione sciita di rivalsa sui “nasibi” sunniti, ed in particolare dell’odio verso i tre Califfi ed Aisha.
Quindi essi hanno fabbricato questa ridicola credenza, di una seconda vita, al solo scopo di realizzare il loro sogno di vedere un giorno riuniti e puniti i responsabili della loro ossessione.
Al-Raj’ah è una credenza “kufr”, che nega i versetti del Corano che dicono che Allah e solo Allah farà giustizia nel Giorno del Giudizio.
Guardiamo come gli sciiti eccedono verso i loro imam, sono loro che puniranno i miscredenti al posto di Allah nel Giorno del Giudizio.
Nel Corano, possiamo leggere moltissimi versetti su come Allah punirà i miscredenti, ma dove sono questi misteriosi versetti secondo i quali gli imam resusciteranno i morti per punirli?
Gli “infallibili” imam hanno sottolineato l’importanza di preservare la credenza in Al-Raj’ah, che considerano parte essenziale della fede.
 Esaminiamo qualche autentico hadith sciita:


L’imam As-Sadiq ha detto: “Chi non crede nel nostro ritorno (Al-Raj’ah) e non considera lecito il nostro Mutah, non è dei nostri”.  (Al-Bihar di Al-Majlisi, v.53, p.92, hadith 101)
Questo hadith, che è considerato Sahih dagli sciiti, è indicativo della loro fede: la reincarnazione e la prostituzione. L’imam dice che se gli sciiti non credono in queste due cose, non sono dei credenti, ma piuttosto kuffar!
Ancora:
L’imam As-Sadiq disse: “Chi crede in sette cose è considerato un credente: Il disconoscimento di idoli e tiranni, la dichiarazione della guida divina degli imam, la convinzione in Al-Raj’ah, la legalità del Mutah, l’illegittimità della carne di anguilla, e l’illegalità del passare le mani bagnate sulle calzature (durante le abluzioni rituali)”.


Torniamo alle fonti: Nel Corano abbiamo molti versetti che parlano del Giorno del Giudizio, dove è citato Al-Raj’ah? Dove si trova questo originale concetto?
Per tentare una risposta, vedremo gli sciiti dissezionare i versetti del Corano ed inserire diversi possibili significati, utilizzando i versetti riguardanti il Giorno del Giudizio fuori dal loro contesto per infine ricondurci a tafsir sciiti, poi osservare il versetto ai raggi x ed infine: subhanAllah, il Corano menziona Al-Raj’ah!
Gli sciiti hanno trasformato il Corano il uno scherzo, li troveremo a sviscerarne il testo alla ricerca di prove delle affermazioni dei loro leader, ma non possono provare nulla in modo chiaro e semplice, perché per loro il Corano è un puzzle intricato. E perché è così? Perché non menziona mai le loro richieste! Così devono ricorrere ai giochi di parole per nascondere la cosa.
“Quelli che fanno del Corano un’accozzaglia slegata” (Sura Al-Hijr, 91)

Ad esempio, chiediamo loro di mostrarci dove il Corano direbbe che l’imam, il dodicesimo, andrà a nascondersi, e poi farà risorgere i morti per punirli. La verità è che i fondamenti della fede sciita non possono mai essere trovati nel Corano.
Se l’imam sciita dicesse che vivremmo tre o più vite su questa terra, vedreste che i dotti sciiti pretenderebbero di essere in grado di provarlo dal Corano, con l’utilizzo dell’intelletto e dei loro pratici ed elastici tafsir. Prove lunghe e complesse, acrobazie mentali e linguistiche, per trovare significati non apparenti e decisamente contro intuitivi. Invece di costringere gli imam sciiti a dire ciò che dice il Corano, essi costringono il Corano a dire ciò che vogliono gli imam, esaltando maggiormente le parole dei loro imam di quella di Allah.
Troveremo che essi sono le persone più abili sulla terra, quando si tratta di ingegnare daleel (prove).
Giustificheranno le loro credenze anche utilizzando, a loro modo, le fonti sunnite e troviamo siti web e predicatori sciiti citare fonti sunnite dimostranti la legittimità del Mutah, la Taqiyya, l’Imamah ecc...  SubhanAllah! Gli sciiti possono giocare con le parole per qualsiasi argomento, qualsiasi testo dirà ciò che essi sostengono, come gli ebrei hanno manipolato le scritture per i loro desideri, gli sciiti le manipolano seguendo i desideri dei loro imam.
Per sfogare la loro rabbia e frustrazione verso i nasibi (sunniti), hanno inventato questa storia del Raj’ah, in modo da far credere ai loro seguaci che alla fine i sunniti verranno battuti.
(Un osservatore notava che ricorda la “rivincita dei nerds”).
Non è preoccupante che gli sciiti vogliono che delle persone vengano resuscitate, per assistere alla fustigazione delle mogli del Profeta (S)? E dal momento che dicono che tutti i profeti verranno resuscitati, ci chiediamo perché il Profeta Muhammad (S) consentirebbe al Mahdi di fustigare la sue mogli?
Vediamo altre narrazioni sciite su Al-Raj’ah:
Mullah Baqir Majlisi scrive: “Quando giungerà l’imam Mahdi, verrà resuscitata Aisha, in modo che possa ricevere la punizione prescritta, e Fatima essere vendicata”. (Haqqul Yaqeen, 347)
“Quando arriverà l’imam Mahdi appenderà Omar ed Abu Bakr sulla tomba di hazrat Muhammad”. (Majma-ul- Ma’arif, 49)
“Ali tornerà in vita”. (Hayatul Quloob, part.1, pg.204)
“Prima del Giorno del Giudizio, tutti i profeti saranno nuovamente in vita ed aiuteranno Ali”. (Zamimah Maqbool, Maqbool Husain Dehlvi, 46)
 “La gente piange sulla tomba di Hussein perché venne assassinato e gli angeli non furono in grado di assisterlo. Ma quando arriverà Al-Mahdi e la gente ritornerà in vita, gli angeli lo aiuteranno”. (Aqida-e-Raj’ah Ash-Shafi, di Zafar Husain, part.2, pg.196. cap.60)
 “Prima del Qiyaamah, An-Nabi, Ali, Fatima; hasan, Hussein, alcuni musulmani ed alcuni miscredenti, verranno riportati in vita”. (Anwar-e-Naumaniyah, di Naimatullah Jazairi, part.2, pg.87, bab: Nur fi Kayfiyyatir Raj’ah)
“Quando tornerà il dodicesimo imam, riporterà Aisha in vita per tormentarla”. (Haq-ul-Yaqeen, pg.139)
“L’imam Mahdi punirà Aisha con la frusta”. (Hayat.ul-Quloob, vol.2, pg.901)
“L’imam Mahdi ordinerà di appendere i corpi di Abu Bakr ed Omar” (Basair-ud-Darajat, pg.81)
“L’imam Mahdi riesumerà i corpi di Abu Bakr ed Omar”. (Basair-ud-Darajat, pg.80) 

Ora riportiamo qualche esempio dal sacro Corano: 
“Il giudizio appartiene solo ad Allah. Egli espone la verità ed è il migliore dei giudici”. (Al-An’am, 57)
“Il Giudizio appartiene ad Allah, l'Altissimo, il Grande.” (Al-Ghafir, 12)
“Su tutte le vostre controversie, il giudizio [appartiene] ad Allah.” (Ash-Shura, 10)
“Egli è Allah, non c'è dio all'infuori di Lui. Sia lodato in questo mondo e nell'altro. A Lui [appartiene] il giudizio e a Lui sarete ricondotti.” (Al-Qasas, 70)
“Ed è da Lui che bramo il perdono delle mie colpe, nel Giorno del Giudizio.” (Ash Shu’ara, 82)
“E non coprirmi di abominio nel Giorno in cui [gli uomini] saranno resuscitati, il Giorno in cui non gioveranno né ricchezze, né progenie, eccetto per colui che verrà ad Allah con cuore puro”. (Ash Shu’ara, 87-89)
“E chiacchieravamo vanamente con i chiacchieroni e tacciavamo di menzogna il Giorno del Giudizio, finché non ci pervenne la certezza”. Non gioverà loro l'intercessione di intercessori. (Al-Muddaththir, 45-48)
“E dopo di ciò certamente morirete, e nel Giorno del Giudizio sarete risuscitati.” (Al-Mu’minun, 15-16)

E’ interessante far notare che spesso il credente comune sciita non ha alcuna idea sul concetto di Al-Raj’ah. Il suo primo istinto è quello di negare che esista un tale concetto. Poi esso si reca da sciiti preparati che gli spiegano che effettivamente esiste e molto probabilmente gli consigliano di guardare l’interlocutore dritto in viso e rispondergli: “Qual’é il problema?”
E’ davvero strano come la gente accetti scandalose invenzioni nella fede, pur di non mettere in discussione l’ideologia di provenienza.


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mercoledì 3 aprile 2013

UN ESTRATTO DAL NAHJUL BALAGHA





Il Nahjul Balagha è considerato dalla Shia un testo sacro, ritenuto la fonte più affidabile riguardo parole, sermoni e lettere di Ali.
Esaminiamo in particolare di uno di questi sermoni, nel quale Ali  prevedendo cosa sarebbe accaduto, mette in guardia i suoi sostenitori dal pericolo del settarismo e dell’estremismo ideologico:
  
“Andranno in rovina per la mia causa due categorie di persone, vale a dire, uno che mi ama troppo e l’amore lo allontana dalla giustizia, ed uno che mi odia troppo e l’odio lo allontana dalla giustizia. Per la mia causa, l’uomo migliore è colui che è sulla via mediana, quindi state con lui e state con la maggioranza, perché la Mano di Allah sta con il jama’a (gruppo).

Dovete stare in guardia dalla divisione, perché chi si isola è preda di Satana, come la pecora isolata dal gregge è preda del lupo. State in guardia! Chi invita a questo “shiar” (motto-slogan), uccidetelo, anche se è uno dei miei.”
(Nahjul Balagha, sermone 125)

domenica 17 marzo 2013

GLI IMAM POSSONO CAMBIARE LA RELIGIONE

Particolare, dal museo delle cere di Najaf.

La Shia sostiene che i propri Imam abbiano il compito di spiegare la religione e preservarne gli insegnamenti rivelati dal Profeta(S), per la Shia essi sono i maggiori ed infallibili, interpreti della tradizione ma non profeti portatori di alcunché di nuovo. Questo è quello che ufficialmente dicono, ma è realmente così, o come sostengono i loro oppositori, oltre all’infallibilità essi attribuiscono ai 12 imam autorità come fossero 12 profeti?

Sheikh Ja’far Al-Subhani , famoso studioso sciita, difende la setta nel libro “Mafaheem Al-Qur’aan” vol.1, nel capitolo “La Shia e l’idea che gli Imam abbiano il diritto di Tashri’i” egli dice: “Lo scrittore Ibrahim Suleiman ha pubblicato un articolo, sulla rivista “Al-Da’awah”, dal titolo “Maza’im Taefat Al-Shia”, nel quale raccoglie calunnie e false accuse dalle quali la nostra setta è innocente. E tra quello che ha scritto c’è: “La Shia afferma che i suoi imam hanno il diritto di Tashri’i e Naskh”. Questa non è altro che una menzogna proveniente da questo scrittore irresponsabile”.


Spieghiamo la terminologia, in modo da far capire a tutti ciò che questo scrittore irresponsabile attribuisce alla setta sciita:
Tashri’i: annunciare nuove leggi religiose.
Naskh: abrogare le vecchie leggi religiose.

Lo scrittore sostiene che gli imam della Shia abbiano il diritto di annunciare ed istituire nuove leggi religiose, e di cancellare le vecchie leggi già stabilite.
Ora, per meglio comprendere chi sia il bugiardo irresponsabile, citiamo Al-Sistani ed Al-Khoei.

Al-Sistani, maggior riferimento vivente sciita “Al-Marja’ Al-A’la” di Najaf, in “Al-Rafid Fi ‘Ilm Al-Usool-Taqrir Bahs Al-Sistani”, a cura di Al-Sayyed Muneer, pag.26:
“Naskh: abbiamo parlato della possibilità che l’Ahl Al-Bayt possa abrogare il versetto del Corano, l’hadith profetico o l’hadith del precedente infallibile. I tipi di abrogazione sono Al-Naskh Al-Tablighee: significa che l’informazione dell’abrogazione è stata data loro da Profeta , ma essi la annunciano nel loro tempo. E c’è Al-Naskh Al-Tashri’ee: significa che l’abrogazione può venire da loro, sulla base del fatto che hanno diritto di Tashri’i, proprio come il Profeta, ed abbiamo discusso l’argomento anche nella ricerca del Naskh”.

Ora leggiamo cosa ha detto Al-Khoei, precedente “Al-Marja’Al-A’la” di Najaf, sulla possibilità degli infallibili imam di abrogare le sentenze del Corano:
“Una Hukm (sentenza), istituita dal Corano può essere abrogata attraverso una successione di hadith, trasmessa ininterrottamente, o dal consenso definitivo dimostrante che tale abrogazione si basa sul parere proveniente dagli infallibili.” (Al-Khoei, Al-Bayaan Fee Tafseer Al-Qur’aan, p.192 o 286)

L’Ayatollah Meshkini scrive: “Quando arriverà l’Imam Mahdi, svolgerà tutte le funzioni dell’ultimo Profeta, ad eccezione della profezia. Esse includono, il controllo della legislazione divina, e questo significa che egli potrebbe modificarla secondo i tempi ed i bisogni della società”. (Vajib And Haram, p.8, pubblicato da Daneshe Hamidun)

A titolo di esempio, possiamo citare come, riguardo il digiuno nel giorno di Ashura, il decimo di Muharram, dopo il martirio di Al-Hussain, gli “Imam abbiano deciso” che si dovesse interromperlo anticipatamente all’orario dell’Asr. Una cosa inaudita al tempo del Profeta Muhammad (S).

E gli esempi di questo tipo sono troppo numerosi per essere contati.

Fonte:
http://gift2shias.com/2012/11/19/the-imams-can-change-the-religion/#more-5607
Traduzione a cura di Studiamolashia
Articolo pubblicabile riportando la fonte: http://studiamolashia.blogspot.com/

domenica 10 febbraio 2013

KULAYNI, SADUQ E TUSI PRESSO LA TOMBA DI AL-HUSSEIN


Una notte vidi tre uomini che erano radunati vicino alla tomba del nostro maestro Al-Hussein.

Così decisi di andare da loro a chiedere chi fossero e quale fosse lo scopo del loro incontro.
Il primo mi disse: “Thiqat Al-Islam Abu Ja’far Muhammad Bin Ya’qub Bin Ishaq Al-Kulayni Al-Razi, scrittore di Al-Kafi.”
Il secondo disse: “Al-Saduq Abu Ja’far Muhammad Bin Ali Bin Al-Hussein Bin Musa Bin Babaweith Al-Qummi, scrittore di Al-Faqih.”
Il terzo disse: “Sheikh Al-Ta’erah Abu Ja’far Muhammad Bin Al-Hasan Bin Ali Al-Tusi, scrittore di Al-Istibsar wa Al-Tahtheeb.”
Io risposi: “O, i tre “Abu Ja’far”, scrittori dei quattro libri che hanno sviato i nostri cugini Rafidi. Cosa vi porta ad una tomba pura come questa?”
Il più grande tra loro, Al-Kulayni, rispose: “Io e questi miei due compagni, siamo in disaccordo su chi tra noi ami di più colui che è accolto i questo sepolcro, ed abbiamo bisogno che tu giudichi tra noi!”
Dissi loro: “L’amore non è solo una parola che esce dalla bocca , ma ha bisogno di essere sostenuto dalle azioni”. Tuttavia, sembra che nessuno dei tre abbia compreso le mie parole...

Al-Saduq, essendo un arguto volpone, colse l’occasione al volo e disse: “Voglio dimostrare a tutti che sono colui che più ama Abu Abdillah, e darò a chiunque visiti la sua tomba la ricompensa di un Umrah!” Così afferrò la penna e scrisse quanto segue:

“Ibn Sinan disse: Ho udito Al-Rida dire: La visita alla tomba di Al-Hussein equivale ad una Umrah accettata”. (Thawab Al-A’mal- Saduq- p.85)
Al-Tusi, il più giovane dei tre, non avrebbe concesso al suo compagno tempo sufficiente per godere della sua realizzazione, quindi venne e disse:

“Mu’awiyah Bin Wahb Al-Bajali disse: Abu Abdillah (Ja’far Ibn Muhammad) mi disse: Colui che il giorno di Arafa si trova accanto alla tomba di Al-Hussein, è come se fosse stato ad Arafa (Hajj).” (Tahtheeb Al-Ahkam- Tusi- 6/51)
Al-Saduq: “Ho capito, se la mettiamo così, io assegnerò un Hajj ed una Umrah!”
“Ahmad Bin Abi Nasr disse: Alcuni dei nostri compagni, chiesero ad Abu Al-Hassan Al-Rida, sui meriti di colui che visita la tomba di Al-Hussein, ed egli rispose: Equivale ad un Hajj ed una Umrah.” (Al-Thawab - Saduq - p.86)
Al-Kulayni sorrise e disse: “Ed io farò un Hajj ed una Umrah a distanza, senza neanche la ziyarah!”

“Hannan da suo padre: Abu Abdillah disse... O, Sudayr, vuoi visitare la tomba di Hussein cinque volte al Venerdì ed una volta ogni giorno? Io risposi: Che possa essere sacrificato per te, la distanza è grande! Mi disse: Sali sul tuo tetto, gira a destra ed a sinistra, quindi verso il cielo, poi verso la tomba e dì: Pace, benedizione e misericordia di Allah su di te, O Abu Abdillah. Ti sarà ascritta la ricompensa di una visita (ziyarah), e la visita è pari ad un Hajj ed una Umrah”. (Al-Kafi - Kulayni - 4/583)
Al-Saduq, non felice di quello che aveva udito, disse: “Me ne occuperò io, per rendere la visita pari a dieci Hajj con le loro Umrah”.

“Haroon ha detto: Un uomo chiese ad Abu Abdillah, mentre ero presente: Che cosa significa la visita ad Hussein? Egli rispose: Allah ha posto alla tomba di Al-Hussein 4000 Angeli, che hanno un aspetto terribile e piangono per lui fino al Giorno del Giudizio. Io dissi: Possano mia madre e mio padre essere sacrificati per te, non si narra dai tuoi genitori che la ricompensa del visitarlo è come recarsi in pellegrinaggio alla Mecca? Egli disse: Si, Un Hajj ed una Umrah, fino a contarli dieci volte.” (Al-Thawab - Saduq - p.85)
Al-Tusi, reagì prontamente: “Me ne occuperò io per farne 20!”

“Zayd Al-Shahham da Abu Abdillah: La visita alla tomba di Al-Hussein equivale a 20 Hajj, ed è meglio di 20 Hajj ed Umrah.” (Al-Tahtheeb - Tusi - 6/47)
Al-Saduq si voltò verso il suo compare con viso serioso e disse: “Ventuno!”
“Huthayfah Bin Mansour disse: Abu Abdillah mi chiese: Quante volte sei andato al Hajj ? Risposi: Diciannove volte. Così mi disse: Se tu dovessi completare 21 Hajj, alora saresti come colui che visita la tomba di Al-Hussein Bin Ali.” (Al-Tahwab - Saduq - p.92)
Al-Kulayni: “Solo ventuno? Allora che ne dite se io faccio 25?”

“Abu Sa’eed Al-Mada’inee disse: Entrai da Abu Abdillah e dissi: Possa io essere sacrificato per te, vado alla tomba di Al-Hussein? Egli rispose: Si, o Abu Sa’eed, vanno alla tomba del figlio dell’Inviato di Allah le più belle, pie e pure tra le persone. Se lo visitate, Allah vi ascriverà la ricompensa di 25 Hajj.” (Al-Kafi - Kulayni - 4/581)
Al-Saduq alzò la testa e disse: “No, 30!”

“Musa Bin Qassim Al-Hadrami disse: Abu Abdillah disse: (...) Vuoi che ti menzioni ciò che aumenta le tue virtù, o fratello dallo Yemen? Lo yemenita rispose: Accrescimi, o figlio del Rasul Allah. Egli disse: Visitare Abu Abdillah equivale ad un Hajj accettato al fianco del Profeta. Trovandolo perplesso aggiunse: Si, da Allah è considerato pari a due Hajj accettati accanto al Profeta. E trovandolo ancora perplesso, continuò ad aumentare fino a raggiungere i 30 Hajj accettati in compagnia del Profeta “. (Al-Thawab - Saduq - p.94)
Al-Kulayni, sorridendo sornione: “Da me è pari a 40 Hajj con le loro Umrah, la metà dei quali in compagnia di un Profeta o un Imam!!”

“Basheer Al-Dahhan: Dissi ad Abu Abdillah: Mi manca il Hajj, passo il giorno di Arafa alla tomba di Al-Hussein? Mi rispose: Si, è una buona cosa, o Basheer. Ad ogni credente che si reca alla tomba di Al-Hussein, riconoscendogli il suo diritto, in un giorno diverso dall’Eid, Allah ascrive la ricompensa di 20 Hajj e 20 Umrah accettati, ed anche 20 Hajj e 20 Umrah accettati in compagnia di un Profeta inviato ed un Imam.” (Al-Kafi - Kulayni - 4/580)
A questo punto, Al-Saduq, impaziente, saltò su e disse: “80 Hajj accettati!”

“Malik Bin ‘Atiyyah narra da Abu Abdillah: A chiunque visiti la tomba di Abu Abdillah, Allah ascrive 80 Hajj accettati.” (Thawab - Saduq - p.91)
Al-Tusi, con sguardo gelido, ribattè semplicemente: “100 Hajj, 100 Umrah e 100 battaglie a fianco di un Profeta inviato o di un solo Imam”.

“Muhammad Bin Ya’qoub Al-Kulayni, da Muhammad Bin Yahya, da Muhammad Bin Al-Hussein, da Muhammad Bin Isma’eel, da Salif Bin Uqbah, da Basheer Al-Dahhan, da Abu Abdillah: A chi si reca da lui in un giorno di Eid, Allah ascrive 100 Hajj, 100 Umrah e 100 battaglie al fianco di un Profeta inviato o di un Imam”. (Al-Tusi - Al-Tahtheeb - 6/46)
A questo punto, Al-Kulayni si arrabbiò e disse: “Come ti permetti di raccontarmi questo?

Chi ti ha dato il permesso?” E quasi scoppiava una zuffa, se io non fossi intervenuto tra Kulayni e Tusi.
Nel frattempo, Al-Saduq, colse l’occasione per portare una narrazione da “distruzione di massa”.
“Salih Bin Uqbah da Basheer Al-Dahhan che disse: domandai ad Abu Abdillah: Se mi manca il Hajj e passo Arafa vicino alla tomba di Al-Hussein? Egli mi rispose: Si, è una buona cosa, o Basheer. Ad ogni credente che si reca alla tomba di Al-Hussein, riconoscendogli il suo diritto, in un giorno diverso dall’Eid, Allah ascrive la ricompensa di 20 Hajj ed Umrah accettati, ed anche 20 Hajj ed Umrah accettati in compagnia di un Profeta inviato o di un Imam. Ed a chi va da lui in un giorno di Eid, viene ascritta la ricompensa di 100 Hajj, 100 Umrah, 100 battaglie al fianco di un Profeta inviato o di un Imam. Mentre per colui che vi si reca nel giorno di Arafa, viene riconosciuto il diritto ad avere ascritti 1000 Hajj, 1000 Umrah e 1000 battaglie al fianco di un Profeta inviato o di un Imam.” (Thawab - Saduq - p.89)
A questo punto Al-Kulayni perse la testa ed iniziò ad inveire contro di loro: “O, figli di Iblis! Torniamo ai vecchi tempi in ci non osavamo offrire più di un centinaio di Hajj ed Umrah. Avete preso le mie narrazioni dal mio libro e le avete ingrandite, accidenti a voi! Ed abbandonò “l’asta” in stato di estrema tristezza...

Al-Tusi si girò verso di noi e fiducioso disse: “Per ogni passo un Hajj con tutti i suoi rituali ed una battaglia”.
“Salih Bin Uqbah da Basheer Al-Dahhan che disse: Abu Abdillah di disse: O Basheer, al credente che viene alla tomba di Al-Hussein durante Arafa, si lava con l’acqua del fiume Furat, poi si dirige verso di lui. Allah ascrive, per ogni passo che compie, un Hajj completo dei suoi riti. Ed aggiunse: una battaglia.” (Tahtheeb - Tusi - 6/50)
In questo caso, i due avversari di Al-Tusi, unirono le forze ed esclamarono: “Non barare, o Tusi! Daci dei numeri chiari!” Lui li guardò con familiarità: “E perchè no?”

I numeri si erano evoluti nel tempo, quindi disse: “Allora, va bene.”
Pronunciò un numero tale, di cui Kulayni e Saduq non avevano nemmeno mai sentito parlare!
Disse: “Un milione di Hajj, un milione di schiavi liberati ed un milione di offerte per la causa di Allah, caricate sul dorso di cavalli. E in più, solo per fare maggiore dispetto, l’assegnazione dei titoli di “veritiero” e “cherubino”.
“Yunis Bin Thabiyan da Abi Abdillah, che disse: A chi visita la tomba di Al-Hussein in Arafa, Allah ascrive un milione di viaggi Hajj in compagnia di Al-Qa’em Al-Mahdi, un milione di Umrah col Profeta, la ricompensa della liberazione di un milione di schiavi, la ricompensa di un milione di offerte, per la causa di Allah, caricate sul dorso di cavalli. Allah lo chiamerà: Il Mio veritiero (siddiq) servitore, ha creduto nella Mia promessa. Gli Angeli diranno: Questo è il siddiq, Allah lo ha elogiato dal Suo Trono, e sulla terra sarà lodato come cherubino”.  (Tahtheeb - Tusi - 6/50)
Proprio quando stavo per domandargli il significato di “cherubino”, i suoi due compagni lo assalirono e picchiarono a sangue, perchè aveva menzionato il termine “siddiq” nella sua narrazione.  Dicendogli: “Come osi utilizzare il titolo del nostro nemico Abu Bakr As-Siddiq? Tu, nasibi!!”
Li ho lasciati soli a frantumarsi le mascelle a vicenda, quando m sono svegliato al suono dell’ Adhan del Fajr.

Poi mi sono domandato, perchè non chiedere on-line ai ragazzi della Shia Duodecimana cosa intendeva il loro Imam per “cherubino”...
Sia lode ad Allah che era solo un sogno. Che esperienza terribile sarebbe stata incontrare quelle basse persone nella vita reale, quegli ipocriti alla ricerca della cifra maggiore nel tentativo di consolidare la religione del loro antenato, il giudeo Ibn Saba...
Così, rafidi, godetevi ciò che quei pagliacci che chiamate studiosi hanno riportato nei vostri principali testi, per sviarvi. Salam Aleikum.

Fonte: http://gift2shias.com/2012/11/23/kulayni-saduq-and-tusi-near-the-grave-of-al-hussein-ra/
Traduzione a cura di Studiamolashia
Articolo pubblicabile riportando la fonte: http://studiamolashia.blogspot.com/

domenica 13 gennaio 2013

LA SHIA E L’INGIURIA VERSO L’AHL AL-BAYT (r): I PROFETI


La shia non ha affermato sciocchezze solo contro il Profeta Muhammad (S) e di suoi famigliari, ma hanno fatto lo stesso contro i Profeti e Messaggeri precedenti, di seguito alcuni esempi.


Hanno avuto il coraggio di dire che Jafar era più sapiente di Musa ed Al-Khidr.
Al-Kulayni ha riportato da Sayf Al-Tammar che disse: “Eravamo un gruppo di sciiti con Abu Abdillah nel Hajar. E lui ci disse: C’è qualcuno che ci vede? Noi abbiamo guardato a destra e sinistra, e non abbiamo visto nessuno. Poi abbiamo detto: Non c’è nessuno. Lui disse: Giuro sul Signore della Ka’aba, giuro sul Signore di questa struttura (per tre volte)! Se ero presente tra Musa ed Al-Khidr gli avrei detto che sono più sapiente di loro, e li avrei informati di ciò che non avevano nelle loro mani.”
(Usul Al-Kafi, Kitab Al-Hujja, v.1, p.261)

Hanno inventato anche una strana storia, per cui quando Ali era appena nato, il Profeta (S) andò a trovarlo e se lo trovò davanti che stava mettendo la mano destra sull’orecchio destro e chiamava alla preghiera, e testimoniava l’Unicità di Allah e del Suo Messaggio. Poi chiese al Profeta (S): “Posso leggere?” Lui rispose: “Leggi”. E qui riportiamo il testo letteralmente: “Ha cominciato a leggere i testi scesi su Adam, conservati da Shiit, e li ha letti tutti dalla prima all’ultima parola, in modo perfetto, tale che se Shiit fosse stato presente avrebbe confessato che Ali li aveva in memoria meglio di lui. Poi ha letto il Zabur di Dawud in modo talmente perfetto che se Dawud fosse stato presente avrebbe ammesso che Ali lo aveva in memoria meglio di lui. Poi ha letto il Vangelo di Gesù in modo talmente perfetto che se Gesù fosse stato presente avrebbe confessato che Ali lo aveva in memoria meglio di lui. Poi ha letto il Corano ed ho trovato che l’aveva in memoria come ce l’ho io adesso, solo che a quel tempo non avevo ancora sentito una Ayah.”
(Rawdat Al-Wa’idhin, p.48)

Ed ancora, sul Giorno del Giudizio. Ci sarà un grido che domanderà : “Dov’è il Califfo di Allah sulla Sua terra?” Così si alzerà Dawud, ma arriverà la risposta di Allah che gli dirà: “Non intendevo te, anche se per Allah sei un Califfo”. Poi nuovamente verrà domandato: “Dov’è il Califfo di Allah sulla sua terra?” E così si alzerà Amir Al-Mu’minin Ali Ibn Abi Talib. Quindi arriverà la risposta di Allah l’Onnipotente: “O, creazione! Questo è Ali Ibn Abi Talib, il Califfo di Allah sulla Sua terra, e la Prova sui Suoi servi.”
(Kashf Al-Ghumah, v.1, p.141)

Hanno anche ingiuriato i Profeti e Messaggeri, affermando che la Grazia di Allah su Ayyub è stata modificata perché ha negato la wilaya di Ali, così il Profeta Yunus è stato inghiottito dalla balena perché ha negato la wilaya di Ali, e prima di lui anche Yusuf , fino ad Adam.

Al-Humayzi nel suo tafsir dice: “Abdallah Ibn Omar si incontrò con Zayn Al-Abidin e gli chiese: “O, figlio di Al-Hussein! Sei tu che dici che Yunus ha avuto ciò che ha avuto nel ventre della balena perché ci ha pensato un po’, quando gli è stata proposta la wilaya di Ali?” Lui disse: “Si, che tuo padre ti perda!” E l’altro: “Allora mostrami un segno che tu sei veritiero”. Allora (l’imam) ordinò che venissero coperti i loro occhi con una benda, poi ordinò che venissero levate dopo un’ora. Ma improvvisamente si trovarono sulla spiaggia marina, con le onde che li colpivano. Ibn Omar esclamò: “O signore! La mia vita è nelle tue mani! Ti chiedo per Allah abbi pietà della mia anima”. Lui rispose: “Un attimo e ti mostrerò se sono veritiero. Poi disse: O Balena!” Ed una balena tirò fuori la testa, che era come una grossa montagna, che diceva: “Rispondo a te, rispondo a te (labbayka), waliullah!” Poi lui disse: “Chi sei?” E lei: “Sono la balena di Yunus, signore”. Lui: “Informaci”. Lei: “O, signore, a qualunque Profeta inviato, da Adam fino a tuo nonno Muhammad, è stata proposta la vostra wilaya, dell’Ahl al-Bayt. Chi ha accettato si è salvato, mentre chi da subito è stato indeciso ha avuto delle disgrazie, come Adam, o il diluvio per Noè, il fuoco per Ibrahim, la prigione per Yusuf, la dura prova di Ayyub, il peccato a Dawud, fino a che Allah ha mandato a chiedere a Yunus rivelandogli: “O, Yunus! Prendi come waly Amir Al-Mu’mineen”.
(Tafsir Nur At-Takalayn, v.3,p.435)

Come quest’altra storia che ha riportato Al-Bahrani nell’introduzione al suo tafsir: “Al-Burhan narra da Salman che disse ad Ali: sacrifico mio padre e mia madre per te, o massacrato a Kufa! Sei tu la prova di Allah, con cui ha accettato il pentimento di Adam ed ha salvato Yusuf dal pozzo, sei tu la causa della vicenda di Ayyub e il motivo per cui Allah ha modificato la Sua grazia su di lui.”
(Al-Mukaddima, p.27)

E’ stato riportato in Ma’ani Al-Akhbar che ad Abu Abdillah è stato chiesto il significato della frase di Ali che disse: “La nostra questione è dura e difficile. La riconosce solo un Angelo ravvicinato, un Profeta inviato, un servo cui Allah ha messo il cuore alla prova”. Quindi rispose: “Tra gli Angeli ci sono quelli ravvicinati e quelli non, tra i Profeti ci sono quelli inviati e non, e tra i credenti ci sono quelli messi alla prova e quelli non. E la nostra questione è stata proposta agli Angeli e l’hanno riconosciuta solo i ravvicinati, poi è stata proposta ai Profeti e l’hanno riconosciuta solo quelli inviati, ed è stata proposta ai credenti e l’hanno riconosciuta solo quelli che sono stati messi alla prova”. (Muqaddimat Al-Burhan, p.26)

Sul padre di tutti i profeti hanno detto che: “Le parole con cui Allah ha accettato il pentimento di Adam, sono state la sua invocazione tramite l’alto livello di Muhammad, Ali, Fatima, Hasan ed Hussein”. (Kitab Al-Khisal di Ibn Babawayh Al-Qummi, v.1,p.270)

Questi sono alcuni esempi delle credenze che questa gente nasconde nei loro cuori e libri, ingiurie ai profeti e Messaggeri di Allah sotto forma di amore per l’Ahl Al-Bayt.


Tradotto ed elaborato dal libro “Al-Shia wa Ahl Al-Bayt” di Ihsan Ilahi Dhahir (ex-direttore della rivista “turjuman Al-Hadith” in Lahore)

Articolo pubblicabile riportando la fonte :http://studiamolashia.blogspot.com/