"...E' questo l'iter che segue la gente dell'innovazione e delle tendenze eretiche; i demoni ispirano loro un principio valido, di cui essi non dubitano, poi balenano a loro delle idee confuse, per mancanza di comprensione, al punto che essi deviano. Ora, tutto questo, per quanto riguarda il principio, va attribuito al demonio, ma se sapessero che in queste questioni il demonio è loro allievo ed impara da loro!
Ciò è quanto mai evidente nella Shi'ah, soprattutto negli Imamiti: inizialmente i demoni dei jinn insinuarono loro l'amore per la Gente della Casa e la dedizione per essa, ed essi quindi videro in ciò uno tra i modi più elevati per avvicinarsi ad Allah. Così sarebbe se essi si fossero fermati a ciò e non vi avessero aggiunto altro..."


Muhyiddin Ibn 'Arabi

"La conoscenza dei pensieri satanici che affiorano alla coscienza" Cap.55 delle "Futuhatu-l-Makkiyyah"
Yusuf al-Naahani "Compagni del Profeta" a cura di Marcello Perego ed. Mimesis



giovedì 30 dicembre 2010

20 FAMOSE DOMANDE DELLA SHIA CHE HANNO CONVERTITO UN ERUDITO SUNNITA! (2)

4) Domanda: i libri delle Genti della Sunna sono pieni di narrazioni riportate da Aisha, Abu Huraira ed Abdullah Ibn Omar. Le loro narrazioni sono di molto superiori a quelle riportate da Ali, Fatima, Hasan ed Hussain, perchè?

Quando il Profeta (S) ha dichiarato: “Io sono la città della conoscenza ed Ali è la porta”, ha dato ad Ali meno beneficio della sua vicinanza di questi altri individui?

Risposta: la risposta è molto semplice e dimostra l’ignoranza di chi ha strutturato la domanda. A differenza degli hadith sciiti, la stragrande maggioranza degli hadith sunniti risalgono al Santo Profeta (S).
E’ ovvio che Aisha ed Abu Huraira erano adulti quando lo hanno frequentato mentre Hasan ed Hussain erano dei bambini. Ibn Omar a quel tempo era più vecchio di Hasan ed Hussain e quindi aveva più possibilità rispetto a loro di riportare tradizioni dal Profeta (S). Inoltre, la situazione politica impegnò molto sia Hasan che Hussain, mentre non fu così per Ibn Omar.
Spetta anche alle persone decidere se hanno piacere di riportare qualcosa o no.
Come per Ali, anche Abu Bakr ed Omar hanno riportato un basso numero di tradizioni.
Questo significa che non piacevano a Bukhari?
Anche Fatima Zahra, che è scomparsa solo tre mesi dopo il Profeta (S), quanti hadith ci si poteva aspettare di raccogliere da lei in questi travagliati tre mesi?
La domanda in realtà andrebbe fatta agli sciiti, quanti hadith hanno, provenienti da Hasan ed Hussain?
Abu Bakr, Omar, Uthman ed Ali sono tutti morti poco tempo dopo la scomparsa del nostro Santo Profeta (S). Invece Aisha, Abu Huraira ed Ibn Omar hanno vissuto a lungo...loro hanno avuto molto tempo per interagire con la generazione seguente e trasmettere tutto quello che sapevano. Hanno avuto il tempo e l’opportunità di classificare gli hadith ed insegnarli agli altri. Per questo motivo ci sono poche tradizioni riportate da Abu Bakr, Uthman ed Ali, mentre se ne hanno di più riportate da Aisha, Abu Huraira ed Ibn Omar.
Se guardiamo i libri sciiti, la maggior parte dei loro hadith non hanno nemmeno una catena di trasmettitori che risale al Profeta (S) e tanto meno sono narrati da Ali o Fatima Zahra.
Essi respingono gli hadith di Aisha, definita Umm al-Muminin(Madre dei Credenti) dal Corano, come respingono gli hadith delle altre mogli del Santo Profeta (S).
Il loro più autorevole libro di hadith chiamato Al-Kafi è stato scritto da Yaqub al-Kulayni circa 300 anni dopo la morte di Ali!! Ed anche dopo la morte del loro undicesimo imam.
Invece per i sunniti la raccolta è cominciata durante la vita di Rasul Allah ed il primo manoscritto di hadith è di Ibn Habban, allievo di Abu Huraira.
Inoltre i libri sunniti riportano narrazioni da TUTTI i compagni (e mogli), tra cui Ali, Fatima ed altri ancora...
Questa questione e le eventuali risposte non hanno nulla a che fare con la prova che la Shia dei 12 imam sia la giusta versione dell’Islam.


5) Domanda: se Ali non aveva divergenze con gli altri tre Califfi, perchè non ha partecipato alle battaglie che si svolsero durante i loro governi, in particolare se il Jihad contro i kafir è ritenuto un dovere vincolante per il musulmano? Se non lo riteneva necessario a quel tempo, allora perchè durante il suo califfato ha sguainato la spada e partecipato alle battaglie di Jamal, Siffin e Naharwan?

Risposta: molti altri compagni rimasero in città per altri scopi, in quanto erano visti come unica preziosa fonte di conoscenza, tu hai qualche prova che andarono tutti tranne Ali? Vuol dire che questi erano tutti oppositori di Omar?!
Vi è nella storia che Hasan stava partecipando all’attacco in Tabarestan.
Inoltre tutti sappiamo che Salman (secondo gli sciiti, uno dei migliori seguaci di Ali) ebbe l’autorità di governare il Fars da Omar. In base a quali criteri tu diresti che dare consigli e supporto ad Omar pur essendo a lui contrario (come voi dite che fece Ali) sia corretto, mentre partecipare alla lotta contro i mushrikin ed i kuffar per Ali non andasse bene? Leggi il Nahjul Balagha e vedi che Ali approva questo tipo di guerra, fai riferimento alla compilazione 146 (prima o dopo a seconda dell’edizione).
E’ un peccato che si cerchi di attribuire odio e ostilità verso Ali, nel cercare di provare il proprio punto di vista.
E’ un fatto storico che gli sciiti sembrano ignorare, che Ali è stato un membro attivo durante il califfato di Abu Bakr, Omar ed Uthman ed ha partecipato al Majlis Shura come esperto in molti campi. Venne richiesta la sua opinione nei processi e questo dimostra che era impegnato in altre faccende e non faceva parte dell’esercito, perchè il suo contributo e consiglio venne richiesto maggiormente in tribunale che sul campo di battaglia.
In secondo luogo, questa collaborazione è una prova in se stessa che Ali accettò il califfato di Abu Bakr, Omar ed Uthman, come il fatto che non si ribellò contro di loro rivendicando il suo diritto al califfato. Se egli era vittima di un ingiustizia ed era offeso, essendo così valoroso, si sarebbe sicuramente sollevato contro di loro come fece poi contro il califfato di Muhawia. Quindi, se ha accettato il califfato di Abu Bakr, Omar ed Uthman e non ha mai fatto Jihad contro di essi, rivendicando qualche diritto, allora perchè gli sciiti (che pretendono di seguirlo) non accettano questi tre califfati???
Vogliono dire che Ali è stato un codardo durante questi governi?
E come mai divenne improvvisamente coraggioso combattendo contro Muhawia?
Era coraggioso o era un vigliacco!!!???
E’ un fatto ben noto che Ali fu uno dei più valorosi soldati, che combatterono molte battaglie al tempo di Rasul Allah. Non rimase mai passivo di fronte ad un ingiustizia e non è affatto possibile che lo sia stato durante i governi di Abu Bakr ,Omar ed Uthman, senza ribellarsi, se avesse avuto un giusto diritto da rivendicare.
Questa questione e le eventuali risposte non hanno nulla a che fare con la prova che la Shia dei 12 imam sia la giusta versione dell’Islam.


Fonte: http://answersforshiafriend.wordpress.com/
Articolo pubblicabile riportando la fonte :http://studiamolashia.blogspot.com/

sabato 4 dicembre 2010

LA SHIA HA UCCISO ALI, HUSSAIN ED IL NIPOTE DI HUSSAIN

Introduzione

Gli sciiti commemorano il giorno di Ashura con grande enfasi. Quello che è strano è che anche se spendono così tanta energia e passione nel prendere parte alle parate di persone che fanno matam (rituali di penitenza ed autoflagellazione), pochi sciiti spendono il loro tempo ad indagare quale sia l’origine di tali rituali.

Natale
Sembra che esista un filo conduttore tra gli esseri umani: essi seguiranno la via dei loro antenati, senza perdere nemmeno un minuto ad indagare e mettere in discussione queste credenze e pratiche.
Proprio come gli sciiti non impiegano tempo ed energie per studiare l’origine dei rituali di matam, allo stesso modo i cristiani celebrano il Natale senza domandarsi nulla sull’origine di questa festa religiosa.
Per i cristiani, il giorno più importante dell’anno è il Natale in cui si celebra presumibilmente la nascita di Gesù (su di lui la pace) ed in tutto il mondo milioni di fedeli lo celebrano, ma l’ironia è che il Natale ha chiare origini pagane, completamente antitetiche a Gesù il quale ha deplorato tali pratiche.
Gesù non è nato in inverno ed è quindi strano che se ne celebri il compleanno il 25 dicembre.
In realtà dicembre era il tempo in cui i pagani celebravano il solstizio d’inverno ed avevano diverse ricorrenze, tra cui i Saturnali, Yule e la festa del Sol Invictus.
Le popolazioni pagane europee non vollero rinunciare alle loro feste, quindi la Chiesa cristiana decise di adottare queste ricorrenze piuttosto che perdere questi potenziali convertiti.
I Saturnali che avevano luogo tra il 17 ed il 23 dicembre, divennero il periodo tra il Natale e l’Epifania, Yule che si celebrava il 25 dicembre divenne il Natale (ed ancora oggi in molte lingue si usa il termine Yule per indicare Natale), ed anche la festa del Sol Invictus si celebrava il 25 dicembre. Solo nel 250 dC, Papa Giulio I stabilì la data ufficiale in cui festeggiare la nascita di Gesù.
Il punto di fondo è che la Chiesa cristiana decise di adottare varie festività pagane che si celebravano intorno al solstizio d’inverno, festività che comprendevano gioco d’azzardo, orge ed ubriachezza.
Oggi i “buoni” cristiani celebrano il Natale, ma in passato altri cristiani lo ritenevano un ritorno al paganesimo e lo condannarono come eresia. Infatti Origene, ritenuto uno dei padri della Chiesa, condannò la celebrazione del Natale come una pratica pagana. Il Natale venne ufficialmente vietato nel 1647, poi reintrodotto. I puritani del New England lo misero fuorilegge dal 1659 al 1681.
Anche la pratica di decorare un albero per il Natale ha chiare origini pagane, ed il taglio degli alberi e la loro decorazione è proibito in quanto atto pagano dalla Bibbia (Geremia 10:2-4).
E’ stano come milioni di cristiani celebrino qualcosa nel nome di Gesù quando lo stesso Gesù ha chiaramente condannato ed osteggiato tali pratiche. Se questi cristiani avessero semplicemente riflettuto sulla storia, avrebbero scoperto che tutta la loro religione è in antitesi all’uomo che dicono di seguire.

I rituali sciiti di Ashura
La storia del Natale è simile a quella dell’Ashura per gli sciiti. In primo luogo essi non si rendono conto che gli stessi sciiti sono stati i responsabili della morte di Hussain (la soddisfazione di Allah su di lui), e che le celebrazioni di lutto ad Ashura sono state inventate proprio dai responsabili dell’omicidio di Hussain.
Ashura è probabilmente il giorno più importante per uno sciita, come il Natale lo è per un cristiano. e i credenti sciiti si soffermassero a riflettere sulle origini di questa loro “vacanza” si renderebbero conto della bassezza della loro religione che è interamente in antitesi a quanti loro dichiarano di voler seguire (gli Ahl al-Bayt).

La storia di Karbala
Durante il suo governo Ali (la soddisfazione di Allah su di lui) spostò la sede del califfato da Medina a Kufa, in Iraq.
Gli abitanti di Kufa erano partigiani convinti di Ali (Shi’at Ali).
L’ebreo Abdullah Ibn Saba trovò i kuffani molto ricettivi all’idea che Ali fosse stato nominato Califfo divinamente ed i seguaci di tali idee divennero i Sabaiti.
Quando Ali e la sua fazione incontrarono sul campo di battaglia Muhawiya e la sua fazione, quest’ultimo convinse Ali ad accettare una tregua ed un arbitrato che chiarisse chi avesse maggior diritto al califfato. Ali accettò l’arbitrato e questo fece infuriare i Sabaiti di Kufa, i quali sostenendo che fosse stato nominato Califfo da Allah, con la decisione di accettare l’arbitrato lo accusavano di disobbedienza al comando divino. Non potevano accettare nessun negoziato sul decreto di Allah.
Alcuni di questi sabaiti si ribellarono ad Ali e lo accusarono di apostasia.
Queste persone verranno conosciute come Kharigiti, e successivamente assassinarono il loro Ali, lo stesso che avevano tanto amato ed esaltato.
Riguardo i restanti sciiti kuffani che non divennero kharigiti, in futuro avrebbero dovuto unirsi alle forse dei sostenitori di Hasan (la soddisfazione di Allah su di lui), figlio di Ali. Tuttavia lo stesso Hasan non si fidò di questi sciiti che si erano dimostrati tanto sleali. Nel suo libro Al-Ihtijaj l’eminente autore sciita Abu Mansur al-Tabarsi, riporta il seguente commento di Hasan: “Per Allah, credo che Muhawiya sarebbe per me meglio di queste persone che affermano di essere i miei sciiti”. (Al-Ihtijaj vol.2, pag.290-291, Mu’assasat al-Alami, Beirut 1989)
Diffidando dei suoi sciiti, Hasan fece pace con Muhawiya e gli consegnò il califfato, con la promessa che alla sua morte il califfato sarebbe andato ad Hussain.
I sostenitori di Hussain protestarono per questo accordo, e la risposta di Hasan è riportata nella più autorevole raccolta di hadith sciita, Al-Kafi: “Per Allah, ho consegnato il potere a lui per nessun altro motivo se non il fatto che non riuscivo a trovare alcun sostenitore. Se avessi trovato sostenitori avrei lottato giorno e notte fino a quando Allah avrebbe deciso tra noi. Ma conosco la gente di Kufa. Ho esperienza di loro. I peggiori di loro non vanno bene per me. Non hanno lealtà, nè l’integrità in parole ed opere. Sono in disaccordo. Essi sostengono che i loro cuori sono con noi, ma le loro spade sono sguainate contro noi”. (Al-Kafi, vol.8, pag.288)

Dopo la riconciliazione tra Hasan e Muhawiya il centro della Shi’at Ali rimase a Kufa, e dopo la morte di Ali le file dei sabaiti e dei loro simpatizzanti tra gli sciiti, aumentarono.
Alla morte di Muhawiya, il figlio Yazid si proclamò Califfo, violando l’accordo con Hasan che assegnava il califfato ad Hussain. Questo fece arrabbiare gli sciiti di Kufa. Così nel mese di Ramadan 60 H. i kuffani inviarono lettere a Mecca per Hussain, che si trovava lì dopo essere fuggito da Medina. I kuffani assicurarono Hussain della loro incondizionata fedeltà e lealtà e del loro rifiuto di Yazid come Califfo. In certi giorni arrivarono ad inviare tramite messaggeri fino a 600 lettere di sostegno ad Hussain.
Hussain decise di inviare suo cugino Muslin Ibn Aqil (la soddisfazione di Allah su di lui) per investigare sulla situazione di Kufa.
Ibn Aqil arrivò nel mese di Dhul Qada e stette da Ibn Awsaja al-Asadi. I kuffani incontrarono Ibn Aqil e promisero l’appoggio e la fedeltà di 12000 Shi’at Ali. Promisero di combattere con tutto quello che possedevano e con la vita per proteggere Hussain e la sua famiglia. Quando il numero di coloro che si impegnarono a sostenere Hussain salì a 18000, Ibn Aqil si sentì abbastanza sicuro per inviare un messaggero che informasse l’imam della baya (giuramento di fedeltà) dei kuffani, che lo invitavano a lasciare Mecca ed a stabilirsi da loro.
Così Hussain e la sua famiglia si misero in cammino verso Kufa.
Quanto accadeva, ben presto giunse all’orecchio di Yazid, a Damasco.
Egli inviò Ubaidullah Ibn Ziyad con 17 uomini, per catturare ed uccidere Muslim Ibn Aqil.
Quando Ubaidullah arrivò a Kufa, Muslim Ibn Aqil fece appello agli sciiti per difenderlo, ma questi lo abbandonarono, impauriti dalle minacce di Ubaidullah. Ibn Aqil si nascose in casa di una vecchia ed il figlio di questa, uno Shi’at Ali, lo tradì facendolo catturare, nella speranza che questo avrebbe salvato la città dalla vendetta di Yazid.
Quindi, il giorno di Arafa il 9 Dhul Hijja, Muslim Ibn Aqil venne portato sul bastione più alto della fortezza cittadina, e le sue ultime parole prima di essere ucciso furono: “O Allah, Tu sei Giudice tra di noi e la nostra gente; ci hanno ingannato ed abbandonato”.
Gli sciiti di Kufa assistettero alla sua esecuzione e non uno andò in aiuto del cugino di Hussain.
E’ importante notare che con Ubaidullah c’erano 17 uomini, mentre a Kufa c’erano 18000 Shi’at Ali che avevano giurato fedeltà ad Hussain in presenza di Muslim Ibn Aqil. Come è possibile che 18000 uomini non riuscissero ad impedire che in 18 macellassero l’uomo a cui avevano appena giurato il sostegno? Tali erano gli sciiti di Kufa.
Nel frattempo Hussain aveva inviato un messaggero di nome Qais Ibn Mushir (la soddisfazione di Allah su di lui), per avvertire i kuffani del suo arrivo. Il messaggero venne catturato da Ubaidullah, che gli ordinò di salire sulle mura del forte e maledire pubblicamente Hussain e suo padre. Invece Qais elogiò Hussain e suo padre, avvertendo i kuffani che Hussain era in strada e li esortava a difenderlo. Dopo che anche Qais venne ammazzato, ancora un’altro rappresentante dell’imam venne trucidato senza che i 18000 sciiti provassero a fermare i 18 assassini.
Allora Yazid inviò 4000 soldati ad intercettare Hussain. Questi soldati erano già in strada per andare a combattere i Dalamiti, ma Yazid li indirizzò verso Karbala. Questi 4000 soldati passarono da Kufa. I kuffani assistettero al passaggio del contingente ben sapendo che era diretto ad intercettare Hussain. Questa sarebbe stata l’ultima loro occasione per onorare il loro giuramento e proteggere l’imam, l’ultima possibilità per soccorrere il nipote del Profeta (su di lui la pace e le benedizioni di Allah) e difendere l’Ahl al-Bayt (su tutti loro la soddisfazione di Allah).
Fù in seguito a tutte le pressioni ed inviti che Hussain si convinse ad abbandonare la sicurezza di Mecca per dirigersi a Kufa, ma ancora una volta la fedeltà, il coraggio e la volontà mancarono totalmente agli sciiti di Kufa.
Solo una manciata di uomini resistette con Hussain a Karbala, ed egli stesso commentò: ” I nostri sciiti ci hanno abbandonato”.
Gli uomini di Yazid erano 4000, di molto inferiori ai 18000 Shi’at Ali di Kufa, anche se in realtà il numero era maggiore ed i 18000 erano solo quelli che avevano fatto la baya.
Se avessero voluto avrebbero facilmente sconfitto gli uomini di Yazid, ma invece ancora una volta stettero a guardare da lontano con viltà.
Gli sciiti di oggi elogiano questo giorno e raccontano di come 71 uomini si opposero ai 4000 soldati di Yazid, ma dove sono finiti gli altri 18000 sciiti?

Al-Tawabun (i penitenti)
Quattro anni dopo il massacro di Karbala, alcuni sciiti di Kufa tentarono di fare ammenda per la loro diserzione verso Hussain. Si chiamarono al-Tawabun, che si traduce in “penitenti”.
Questo gruppo andò a Karbala per commemorare Hussain e lì iniziarono la pratica del matam, con manifestazioni estreme di lutto, pianti ed autoflagellazione. Questi Tawabun colpivano e punivano se stessi per la viltà che avevano dimostrato appena 4 anni prima, facendo morire il loro imam.
Questa è l’origine degli attuali rituali di matam.
E’ curioso che l’origine di queste manifestazioni sia la testimonianza di come quel giorno essi uccisero l’imam e di come la loro dottrina sia incentrata sul falso impegno verso l’Ahl al-Bayt.

Ancora tradimenti sciiti
Karbala non doveva essere l’ultimo atto di tradimento da parte degli sciiti verso l’Ahl al-Bayt.
Sessanta anni dopo, il nipote di Hussain, vale a dire Zayd Ibn Ali Ibn Hussain (la soddisfazione di Allah su di lui) capeggiò una rivolta contro il sovrano Omayyade Hisham Ibn Abd al-Malik.
Zayd ricevette la baya da oltre 40000 uomini, di cui 15000 dalla stessa Kufa che abbandonò suo nonno. Poco prima della battaglia, tutti tranne poche centinaia disertarono in massa Zayd. Sulla partenza dei disertori Zayd commentò: “Ho paura che abbiano fatto a me ciò che hanno fatto ad Hussain”.
Zayd e i suoi pochi uomini combatterono con coraggio e trovarono il martirio.
Così il mercoledì 1 Safar 122 H. un altro membro dell’Ahl al-Bayt cadde vittima del tradimento sciita.

Conclusione
Ancora oggi, gli sciiti commemorano Ashura facendo matam.
Questo rituale è passato attraverso le generazioni fin dai Tawabun e ci dimostra che gli sciiti di oggi
provengono dagli stessi sciiti che tradirono Ali, Hasan, Hussain e Zayd.
L’ironia è che essi si presentano e ritengono amanti degli Ahl al-Bayt, mentre storicamente li hanno sempre traditi ed abbandonati.


Fonte: http://www.ahlelbayt.com/articles/history/ashura
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domenica 28 novembre 2010

20 FAMOSE DOMANDE DELLA SHIA CHE HANNO CONVERTITO UN ERUDITO SUNNITA! (1)

Personalmente credo che bisogni essere molto ma molto ingenui e disperati per divenire uno Shia Ithna Ashari dopo aver udito queste domande. La cosa divertente è che , tranne la domanda numero 19, le altre non hanno nulla a che fare con la Shia dei 12 imam. Puoi essere uno zaydita, ismailita e persino un moderato sunnita e porti le medesime questioni. Il problema è che gli sciiti dei 12 imam pensano di dimostrare un illecito, ad esempio riguardo Omar, quando non possono dimostrare che vi siano 12 imam infallibili di cui il dodicesimo sia ora in occultazione.

Se la storia della conversione di questo sheik sunnita è vera, devo dire che sono felice che non abbia incontrato dei missionari cristiani (o non abbia visto i loro siti dove fanno ogni sforzo per insinuare il dubbio nella mente dei musulmani) perchè avrebbe potuto divenire cristiano.
Vedo gli sciiti ripetere queste domande e non essendo i sunniti, per quanto ne so, preoccupati a tal punto da rispondere, essi pensano che queste domande siano realmente insidiose.
Ecco le mie risposte...le ho scritte a mente perchè al momento non ho tempo per compilarle con dati precisi.
Rispondo brevemente e Allah solo sa che la mia unica intenzione è aiutare a comprendere che le cose non sono poi così semplici come pensano alcuni.
Riporto le domande per comodità del lettore.

1) Domanda: la storia testimonia che quando il Profeta (S) dichiarò la sua missione, i Banu Hashim subirono il boicottaggio dagli altri Quraish. Abu Talib condusse la tribù in una zona chiamata Shib Abi Talib, dove rimasero per tre anni, soffrendo grandi privazioni. Dove erano in questo periodo Abu Bakr ed Omar? Se erano a Mecca, perchè non aiutarono il Profeta (S)? Se non erano in grado di unirsi al Profeta (S) a Shib Abi Talib, non c’è nessuna prova che fornirono alcun tipo di aiuto, spezzando il blocco imposto dai Quraish, che impediva ogni commercio e vendita di alimenti con i Banu Hashim.

Risposta: si c’erano anche loro, leggete la storia in lavori come Sirat Ibnu Hisham ed altri, e vedrete che durante quel periodo lo stesso Abu Bakr, che era un uomo facoltoso rimase quasi senza più nulla a causa del suo impegno nell’aiuto dei musulmani.
Anche Omar fù molto attivo in quel periodo nel supportare l’Islam.
Fate riferimento alle narrazioni su questo periodo contenute nei libri sunniti.
Questa questione e le eventuali risposte non hanno nulla a che fare con la prova che la Shia dei 12 imam sia la giusta versione dell’Islam.


2) Domanda: Fatima Zahra morì 6 mesi dopo suo padre; Abu Bakr morì 2 anni e mezzo dopo ed Omar nel 24 H. Nonostante siano morti dopo, come è possibile che loro siano stati sepolti accanto al Profeta (S) e non invece Fatima Zahra? Lei aveva chiesto di essere sepolta lontano da suo padre?
Se si, perchè? O forse i musulmani hanno impedito la sua sepoltura? (Vedi Sahih Bukhari, vol 5, hadith 546)

Risposta: nessun racconto, anche da fonti sciite, riporta che la gente abbia impedito la sepoltura di Fatima Zahra vicino a suo padre. Inoltre non ci sono racconti in cui lei avesse chiesto di essere sepolta accanto a suo padre, mentre Abu Bakr ed Omar lo avevano chiesto. E’ semplice.
Questa questione e le eventuali risposte non hanno nulla a che fare con la prova che la Shia dei 12 imam sia la giusta versione dell’Islam.


3) Domanda: tra i compagni, Abu Bakr è visto come il superiore.
Se è davvero così, allora perchè il Profeta (S) non ha scelto lui come fratello quando divise in coppie i compagni, nel Giorno della Fratellanza? Invece, il Profeta (S) scelse Ali, dicendo: “ Tu sei mio fratello in questo mondo e nell’altro”.
Su quale base Abu Bakr è il più ravvicinato?

Risposta: ci sono molte tradizioni del Profeta (S) che lodano Abu Bakr, definendolo suo fratello (vedi Sahih Bukhari vol 5, le virtù di Abu Bakr), ma naturalmente la Shia le considera tutte fabbricate!
Il fatto che non l’abbia scelto come fratello quando ha diviso i compagni, non riduce nulla ad Abu Bakr. Lui ha il suo rango ed Ali ha il suo. Abu Bakr è stato amico del Profeta (S) da prima della sua missione divina fino alla sua scomparsa. Questo è un fatto evidente che anche le fonti sciite confessano. Ed è anche indicato nel Corano nel versetto di Ghar. Il Profeta (S) lo ha scelto come compagno durante l’Egira ed erano insieme nella grotta. Tutti i compagni hanno differenti distinzioni. Ali ha avuto l’onore di essere scelto come suo fratello, insieme a molte altre qualità distintive, ma anche Abu Bakr ha avuto la sua parte di qualità distintive...ad esempio:
- era un buon amico e vicino di casa del Profeta (S) da prima della rivelazione del Corano
- fù il primo uomo adulto al di fuori della famiglia del Profeta (S) ad abbracciare l’Islam
- ebbe la distinzione unica del titolo di “siddiq”(veritiero) e “atiq”(liberatore) dal Profeta (S)
- tra tutti i compagni, Rasul Allah scelse lui come compagno per l’Egira, ed era suo compagno nella grotta su cui è stata rivelata la Ayah del Corano
- venne nominato dal Profeta (S) primo “Amir’ul Hajj” (guida dell’Hajj) nella storia dell’Islam
- il Santo Profeta (S) inoltre lo nominò imam della moschea an- Nabawi, in sua sostituzione
- nel suo discorso nella moschea an-Nabawi, il Profeta (S) ordinò che venissero chiuse tutte le porte della case che davano nel cortile della moschea, tranne quella di Abu Bakr
- il Profeta (S) disse: “Se dovessi prendere un Khalil (amico intimo) prenderei Abu Bakr, ma lui è mio fratello e compagno” (vedi S.Bukhari)

Come può qualcuno dire e decidere da se che siccome Ali è stato scelto come fratello, egli è quindi il migliore, il più ravvicinato ed è superiore a tutti gli altri, se è un fatto che il Santo Profeta (S) ha definito Abu Bakr suo fratello e compagno nell’Islam?
Inoltre, se guardiamo senza pregiudizio chi può essere superiore di chi è stato Amir’ul Hajj ed imam della moschea an-Nabawi, durante la vita del Santo Profeta (S), scelto da lui?
Questa questione e le eventuali risposte non hanno nulla a che fare con la prova che la Shia dei 12 imam sia la giusta versione dell’Islam.

 
Fonte: http://answersforshiafriend.wordpress.com/

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sabato 20 novembre 2010

ENCICLOPEDIA EBRAICA: ABDULLAH IBN SABA, FONDATORE DELLO SCIISMO

La “Jewish Encyclopedia” alla voce Abdullah ibn Saba, dice:

Un ebreo dello Yemen, Arabia, del settimo secolo, che si stabilì a Medina ed abbracciò l’Islam.
Dopo aver criticato negativamente l’amministrazione del Califfo Uthman, venne bandito dalla città. Da lì si recò in Egitto, dove fondò una setta anti Uthman, per promuovere gli interessi di Ali.
Lì grazie alla sua conoscenza ottenne una grande influenza e formulò la dottrina secondo la quale: dato che ogni profeta aveva un assistente che divenne suo successore, il vice di Muhammad era Ali, che quindi era stato tenuto lontano dal califfato con l’inganno; Uthman non aveva nessun diritto legittimo al califfato.
La diffusa insoddisfazione per il governo contribuì notevolmente alla diffusione degli insegnamenti di Abdullah. La tradizione racconta che quando Ali ebbe assunto il potere, Abdullah gli attribuì onori divini, rivolgendosi a lui con le parole: “Tu sei Tu!” ed allora Ali lo esiliò a Madain.
Dopo l’assassinio di Ali si dice che Abdullah abbia insegnato che Ali non era morto ma vivo, non era mai stato ucciso, che una parte di divinità era nascosta in lui e che dopo un certo tempo egli sarebbe ritornato per colmare la terra di giustizia.
Fino ad allora il carattere divino di Ali sarebbe rimasto nascosto negli imam che avrebbero temporaneamente preso il suo posto.

E’ facile vedere come l’intera idea si basi su quella del Messia, in combinazione con la leggenda del Profeta Elia.
L’attribuzione di onori divini ad Ali, fù probabilmente uno sviluppo successivo, e fù favorito dal fatto che nel Corano Allah è a volte chiamato “al-Ali” (L’Altissimo). 

Di Hartwig Hirschfeld


Bibliografia:
Shatrastani al-Milal, pp. 132 et seq. (in Haarbrücken's translation, i. 200-201);
Weil, Gesch. der Chalifen, i. 173-174, 209, 259.H. Hir.

Fonte: http://www.jewishencyclopedia.com/view.jsp?artid=189&letter=A

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domenica 7 novembre 2010

LE NARRAZIONI DI AHL AL-BAYT NEI LIBRI SCIITI E SUNNITI.

Gli sciiti Ithna Ashari per le narrazioni di hadith si appoggiano a 4 raccolte: al-Kafi, Man la-Yahdoruhu l’Faqih, at-Tahdib, al-Istibsar.
I sunniti su 6 raccolte: Sahih Bukhari, Sahih Muslim, Sunan at-Tirmidhi, Sunan an-Nisai, Sunan Abi Dawud, Sunan Ibn Majah, ed in aggiunta anche Musnad Ahmad, Sunan ad-Darimi.
In questo breve articolo facciamo un censimento ed un confronto del numero di hadith del Profeta (S), Ali (r), Fatima (r), Hussain (r) ed Hasan (r), contenuti nei libri sciiti e sunniti...e vedrete che vi sorprenderete.

Narrazioni del Profeta (S).
Il totale delle narrazioni che troviamo nei libri sciiti è di 44.000 o poco più, ed il numero di quelle risalenti al Profeta (S) è di 644!!
Il restante non risale all’Inviato di Dio ma a qualche loro imam.
Ad esempio il al-Kafi, che con i suoi 8 volumi contiene 16.000 narrazioni, quelle del Profeta (S) sono soltanto 92, e sono tutti hadith che hanno della debolezze nella loro catena di trasmissione, come ammettono gli stessi studiosi sciiti.
Nelle raccolte sunnite, tutte le narrazioni riguardano fatti e detti risalenti al Profeta Muhammad (S).
(Sahih Muslim 3033, Sahih Bukhari 7563, Sunan Abi Dawud 5274, Sunan an-Nisai 5774, Sunan Ibn Majah 1339, Sunan at-Tirmidhi 3956).

Narrazioni di Fatima (r).
Non vi è alcuna narrazione di Fatima (r), la figlia del Profeta (S), in nessuna di queste quattro raccolte, mentre ve ne sono 11 sahih (affidabili) riportate dalle tradizioni sunnite, otto di queste nel Musnad di Ahmad.

Narrazioni di Imam Ali (r).
Il numero di hadith risalenti all’imam Ali (r) riportati nei libri sciiti è di 690, mentre nei libri sunniti è di 1583, un numero molto maggiore. Solo nel Musnad di Ahmad si trovano 804 narrazioni di Ali (r), più di quante ne troviamo nei libri sciiti.

Narrazioni di Hasan bin Ali (r).
Gli sciiti nei loro quattro libri riportano 21 narrazioni di Hasan (r), mentre i sunniti ne riportano 35, di cui 18 nel Musnad di Ahmad.

Narrazioni di Hussain bin Ali (r).
E’ evidente l’esagerata venerazione per Hussain da parte degli sciiti, ma in tutto riportano solo 7 narrazioni. Mentre se ne trovano 43 nei libri sunniti, tra cui 18 nel Musnad di Ahmad.

Un paragone tra le narrazioni dell’Ahl al-Bayt ed il resto dei compagni del Profeta (S), nei libri sunniti.
In Sahih Bukhari: le narrazioni di Zayn al-Abidin (r) sono 25, pari a quelle di Uthman bin Affan (r).

In Sahih Muslim: Zayn al-Abidin (r) ha 15 narrazioni, al-Bakir (r) 19 ed al-Sadiq (r) 20, mentre Abu Bakr (r) ha solo 9 narrazioni.

In at-Tirmidhi: la narrazioni di al-Bakir (r) sono 23 e di al-Sadiq (r) sono 20, mentre di Abu Bakr (r) ne troviamo 22 e di Uthman 19.

In Sunan an-Nisai: l’imam al-Bakir (r) ha 56 narrazioni e l’imam al-Sadiq (r) 44. Invece Abu Bakr (r) ne raggiunge 22 ed Uthman 27.

Nel Sunan abi Dawud: Zayn al-Abidin ha 11 narrazioni, al-Bakir (r) 17, al-Sadiq (r) 11, Abu Bakr (r) 11 ed Uthman (r) 15, per cui al-Bakir ne ha più di tutti.

In Sunan Ibn Majah: al-Bakir (r) ha 24 narrazioni, al-Sadiq (r) 19, Abu Bakr (r) 16 ed Uthman (r) 23.

Possiamo vedere che il totale delle narrazioni di Abu Bakr (r) nei libri sunniti è di 210, invece quelle di al-Bakir (r) raggiungono le 229.

Questo breve resoconto è una chiara ed eloquente risposta a quanti sostengono che i sunniti nei loro libri non riportano le narrazioni dell’Ahl al-Bayt.



Fonte: http://alburhan.com/


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domenica 24 ottobre 2010

LA SHIA E L’INGIURIA VERSO L’AHL AL-BAYT (r): IL SIGILLO DEI PROFETI (S)

Non bastava loro inventare storie ed hadith sull’Ahl al-Bayt ma si sono anche permessi di ingiuriarli chiaramente pur sostenendo di amarli.

Cosa hanno detto sul Sigillo dei Profeti (S)?
Gli sciiti offendono ripetutamente il Profeta Muhammad (S), il Messaggero di Allah, colui le cui virtù superano quelle degli altri profeti, colui verso il quale è stata ordinata l’obbedienza sia agli uomini che ai jinn.

Essi dicono: “Ali disse riguardo se stesso: Io sono la separazione tra il Paradiso e l’Inferno, io sono la più grande distinzione (tra il bene ed il male), io sono il possessore del potere e del segno; tutti i profeti e gli angeli hanno confessato a me ciò che hanno confessato a Muhammad, sono stato portato su un sostegno come quello del Signore, ed invero il Profeta viene chiamato ed abbigliato ed io vengo chiamato ed abbigliato, lui viene interrogato e cosi anche io; mi sono state date qualità mai date a nessuno prima di me, ho saputo delle morti, le prove, le origini e ho la capacità di giudizio per cui niente mi precede e nulla di invisibile mi è nascosto“ (Usul minal-Kafi, Kitab al-Hujja p.196,197).

Ali disse: “Io sono il viso di Allah, sono la parte di Allah, sono il primo e l’ultimo, sono colui che appare e colui che si nasconde, io sono l’erede della terra e sono la via di Allah con cui sono in cammino verso di Lui” (Rijal al-Kishi, p.184).

Ad Ali vengono attribuite delle qualità ben superiori di quelle del Profeta (S), egli è quasi un Dio!! (ci rifugiamo in Allah da questo), ma non c’è nulla di strano nel sentire queste narrazioni da gente che abitualmente si è permessa di sminuire il livello del Santo Profeta (S) confronto ad i loro imam.

Nei tafsir di Ayyashi e di Hawizi, per dimostrare la superiorità di Ali, si interpreta la Ayat del Corano: ”Siate assidui alle orazioni e all’orazione mediana e , devotamente, state ritti davanti ad Allah“ in questo modo: le orazioni sono il Profeta, Amir al-Muminin, Fatima, Hasan ed Hussain, e l’orazione mediana è riferita ad Amir al-Muminin  (Tafsir al-Ayyashi,v.1, p.128, Tehran),(Nur al-Taqalain, v.1, p.238,Qum).
E guardate cosa riporta Al-Hawizi, dicendo che il Profeta (S) venne inviato solo per annunciare l’imamato di Ali alle genti, e se non lo avesse fatto sarebbero risultate vane le sue opere: “ Il Saduq nel Amali narrava che il Profeta disse ad Ali: “Se non annunciavo ciò che mi è stato rivelato riguardo la tua wilaya, le mie opere sarebbero state vane” (Tafsir Nur al-Taqalain, v.1, p. 654).

Certo, Ali è cosi importante che il prestigio del Profeta (S) veniva innalzato anche nel Santo Corano per causa sua (ci rifugiamo in Allah da questo), e cosi Al-Birsi dice: “Abbiamo innalzato la tua fama per motivo del tuo genero Ali”- questa ayat cosi l’ha detta il Profeta, l’ha confermata Ibn Mas’ud e l’ha tolta Uthman” (al-Burhan fi tafsiri al-Coran, v.4, p.475).
Sempre per questo motivo, secondo gli sciiti, il Profeta (S) invocava Allah attraverso l’alto livello di Ali, come riporta Al-Bahrani da Seyyed Radiy nel suo libro “al-Manaqib al-fakhirah fi al-Itrah at-tahirah” : ”Ibn Mas’ud disse: sono andato dal Profeta e l’ho trovato che diceva orando e prosternandosi: “ O Signore mio, ti chiedo mediante il livello onorato del Tuo servo Ali, di perdonare i peccati della mia Ummah”.
Ed esagerando ancora ha detto sempre nello stesso libro che: “Dalla luce del Profeta sono stati creati il cielo e la terra ed egli è migliore di loro, ma dalla luce di Ali è stato creato (al-Arsh) il Trono, e (al-Kursi) la Sedia ed egli è più glorioso di essi”.
Questo è il nostro Santo Profeta (S) visto da loro.

Ed ancora: “Quando il Profeta è andato nel Mi’raj fino al cielo, ha visto Ali ed i suoi figli che erano arrivati prima di lui, allora li ha salutati, anche se li aveva appena lasciati sulla terra” (Tafsir al-Burhan, v.2, p.404, Naklan an al-Birsi).
Al-Birsi narra da Saduq nel “Amali” che il Profeta disse: “Quando sono andato in cielo, mi sono avvicinato di molto ad Allah, e Lui mi ha chiesto: O Muhammad! Chi ami di più tra i creati? Io ho risposto: O Allah, è Ali. Allora Lui mi ha detto: Voltati Muhammad! E quando mi sono voltato a sinistra ho trovato Ali Ibn Abu Talib” ( Kashf al-Ghummah, v.1, p.106).

Quindi è chiaro come secondo le fonti primarie della Shia Ali venga prima del Profeta in ogni livello, prima di lui nel cielo, davanti ad Allah, ed è per suo mezzo che si è elevata la sua fama, rafforzata la sua posizione ed è cresciuta la religione.
Addirittura Allah comunica col Profeta con la voce di Ali, quando gli venne chiesto: “Con che voce ti ha parlato Allah nella notte del Mi’raj? Lui rispose: Mi ha parlato con la voce di Ali Ibn Abu Talib, tanto che mi sono chiesto: Sei Tu che mi parli o Ali?” (Khashf al-Ghumma, v.1, p.106).

Un altro grande sapiente sciita, Al-Qummi, si è inventato la seguente storia sul nostro valoroso Profeta (S): “Il Profeta, quando era a Mecca, nessuno poteva nuocergli per via del prestigio di Abu Talib, ma venne detto ai bambini, quando lo vedevano uscire, di gettargli sassi e terra. Cosi il Profeta si lamentò di questo con Ali. Ali rispose: Sacrifico mio padre e mia madre per te, Profeta di Allah! Se tu esci, fammi uscire con te. Quindi il Profeta usci e con lui Amir al-Muminin, e quando i bimbi cominciarono ad osteggiarlo come al solito, Amir al-Muminin li prese e li punì” (Tafsir al-Qummi, v.1, p.114).

Dicono anche che “Ali ha protetto il Profeta nel giorno dell’Egira, nella grotta” ( Nur al-Taqalain v.2, p.219).
Per loro Ali è tutto ed il Profeta è stato inviato solo per annunciarlo e farlo amare alle genti, come riportava Ibn Babawaih al-Qummi dall’imam Jafar: “Il Profeta è salito in cielo 120 volte, ed ogni volta Allah gli ha rivelato la wilayah di Ali, molte più volte degli altri obblighi” ( Muqaddimat tafsir al-Burhan, p.22).

Leggete queste due ultime narrazioni.

Allah ha detto: “Ali Ibn Abu Talib è la Mia prova sulla creazione, la Mia luce sulla terra, il custode della Mia scienza; non farò entrare all’Inferno colui che lo riconosce anche se mi disobbedisce, e non farò entrare in Paradiso colui che lo rinnega anche se mi obbedisce” ( Al-Burhan muqaddimah, p.23).

Jibril disse a Muhammad (S): “O Muhammad, il tuo Dio ti saluta e ti dice: Ho ordinato la Salat ed ho permesso al malato di non farla, Ho ordinato il Digiuno ed ho permesso al viaggiatore di non farlo, Ho ordinato la Zakat ed ho permesso a chi non ha la quantità giusta di beni di non pagarla, Ho ordinato il Hajj ed ho permesso al povero di non farlo, ed Ho ordinato l’amore di Ali senza permesso” (Muqaddimat al-Burhan, naklan‘an al-Barqi fi Mahasinihi, p.22).


Questi sono solo alcuni esempi di quanto essi affermano.
La Shia che si presenta oggigiorno ha un altro aspetto, parla di unità islamica e dissimula queste credenze anche a molti propri aderenti semplici, ma tali sono gli argomenti, origine e naturale punto di arrivo della loro dottrina, contenuti in libri da loro rispettati e studiati, trasmessi da loro religiosi devoti.



Tradotto ed elaborato dal libro “Al-Shia wa Ahl Al-Bayt” di Ihsan Ilahi Dhahir (ex-direttore della rivista “turjuman Al-Hadith” in Lahore)

Articolo pubblicabile riportando la fonte :http://studiamolashia.blogspot.com/

sabato 25 settembre 2010

ALI (r), HASAN (r) ED HUSSAIN (r) HANNO MENTITO?

Parte seconda

2) Quando Hussain scrive una lettera agli abitanti di Kufa... “ La gente egoisticamente ci ha portato via il nostro diritto… Dio ha dato l’autorità alla famiglia del Profeta (S)”, cosa significa?

Sembra quì ovvio intendere l’imamato o al meno che Dio ci ha incaricato di seguirli.

Risposta:
Cortesemente, riporta il numero esatto di pagina con questa citazione di al-Tabari, in modo da poterti più facilmente rispondere.
Comunque, è un fatto ben noto che molti Bani Hashim credevano di aver maggiore diritto al califfato.
Dopo la morte del Profeta (S) molti gruppi hanno affermato di aver maggiore diritto al califfato.
Gli Ansar sono stati tra questi. Molti tra gli Ansar, come Saad ibn Ubaadah (r), hanno sostenuto che il loro diritto all’autorità gli fosse ststo sottratto dai Quraish; ma qualcuno pretende che Saad ibn Ubaadah (r) od il resto degli Ansar avessero preteso di essere imam infallibili divinamente decretati da Allah stesso? Certo che no!
Si, in principio Hussain (r) ebbe l’erronea opinione che il califfato dovesse rimanere nel clan del Profeta (S). Tuttavia in seguito ritrattò quell’opinione e prima di morire disse: “So che è un bene che la profezia ed il califfato non possano coesistere nella stessa famiglia” (Tareek al-Islam, vol.2, pag.26).
Abu Sufyan (r) fù una di quelle persone che sostennero che il califfato appartenesse ai Bani Hashim, ed era uno dei più “rumorosi” nel rivendicarlo, al punto da offrirsi di organizzare un esercito in nome dei Bani Hashim. Ma qualcuno ha la pretesa che Abu Sufyan (r) sia stato uno sciita imamita che credeva nell’imamato divino di Ali (r)? (In realtà gli sciiti non solo respingono l’idea che Abu Sufyan (r) fosse uno sciita, ma lo disprezzano!)
Così vediamo come molti tra i Bani Hashim si sentissero più in diritto al califfato posero la questione molte volte. Questo avvenne in gran parte a causa della rivalità tra i Bani Hashim e Bani Umayyah, ed entrambi affermavano di aver maggiori diritti al califfato.

Così vediamo che questa discussione non era religiosa, ma piuttosto di natura politica, in cui ogni gruppo sosteneva di essere il più adatto a divenire il governatore temporale dei Musulmani.
Va inoltre osservato che Hussain (r) è stato in lotta per i diritti dell’intero clan dei Bani Hashim, tra cui gli antenati degli Abbasidi. Si vedrà che gli Abbasidi, parimenti affermarono di essere i più adatti a governare grazie alla loro appartenenza al clan del Profeta (S).
Questo non significa affatto che essi avessero la pretesa di essere imam divini, e nessuno fra i loro rappresentanti venne conosciuto per tale pretesa.
Loro invece semplicemente rivendicavano il diritto al califfato e non la dottrina dell’imamato che gli sciiti attribuiscono ad Hussain (r), mentre egli riteneva di essere il più adatto a governare i Musulmani per il fatto di essere nipote del Profeta (S) e riteneva che Yazid gli avesse usurpato questo suo diritto.
Ma tutto questo ha a che fare con il califfato e niente a che fare con l’imamato.

Hai citato il seguente testo: “Dio ha dato l’autorità alla famiglia del Profeta (S)” , e questa è stata la pretesa di molti Bani Hashim, tra cui gli Abbasidi che si sono dichiarati sunniti e vengono disprezzati dagli sciiti imamiti!
In altre parole, la loro tesi era che poichè Allah aveva fatto sorgere un Profeta (S) dai Bani Hashi, aveva quindi dato a loro l’autorità sugli altri clan.
Allo stesso modo i Bani Umayyah sostennero che il Profeta (S) avesse scelto loro, sposandosi nel loro clan.
Questi argomenti sono basati sulla politica e sulla rivalità tra clan non su argomenti religiosi.

3) Inoltre, con l’hadith, giudicato sahih in Tirmidhi, che dice “Ali è con la Verità (haqq) e con il Corano, e la Verità ed il Corano sono con Ali, e non si separeranno fino a quando arriveranno da me al Kawthar”, non si rendono veritiere le rivendicazioni di Ali all’imamato?


Risposta:
Non vi è alcun dubbio nelle menti della Gente della Sunna che Ali (r) sia stato un uomo onesto ed onorevole.
Qui, hai indicato che fin da allora egli fù con la verità ed il Corano, ma può questo rendere valide le affermazioni sull’essere un imam infallibile? Eppure, questa domanda non ha fondamento perchè Ali (r) non ha mai affermato di essere nominato da Allah per le genti.
Si, Ali (r) ha contestato il califfato di Abu Bakr (r) ed Uthman (r), ma questa fù una questione politica, come Saad ibn Ubaadah (r) contestò il califfato di Abu Bakr (r) e come Zubair (r) contestò il califfato durante il consiglio per l’elezione dopo la morte di Omar (r).
Ali (r) mai dichiarò attribuendo a se stesso la dottrina sciita dell’imamato, che è una dottrina inventata senza fondamenti nel Corano.

Ti chiediamo fratello, di guardare nel Corano e vedere se è menzionata questa dottrina e potrai scoprire che non viene menzionata!
E’ una dottrina fantasiosa ed è profondamente errato attribuire queste idee ad Ali (r), che ne è estraneo.

4) Io non mi considero particolarmente ne sciita ne sunnita.

Risposta:
Fratello, non esiste una cosa chiamata Islam sciita, la Shia è distinta dall’Islam.
Ti esortiamo fortemente ad abbracciare l’Islam maggioritario invece di seguire strade deviate di sette e culti.

Possa Allah guidarci tutti alla Verità.
Fi Aman Allah, Gruppo Ahlel Bayt.


Tradotto da: http://www.ahlelbayt.com/articles/imamah/email

Articolo pubblicabile riportando la fonte :http://studiamolashia.blogspot.com/

domenica 19 settembre 2010

ALI (r), HASAN (r) ED HUSSAIN (r) HANNO MENTITO?

Parte prima

Risposta alla seguente e-mail:


Assalamu Alaykom fratelli,
Io non mi considero particolarmente ne sciita ne sunnita. Sono un pò confuso ad essere onesto, ma avevo una domanda su cui speravo di ottenere il vostro parere. Ali, Hasan ed Hussain hanno mentito quando hanno chiesto per loro stessi l’imamato? Credo che ci sia un hadith in cui Hasan ed Hussain sono chiamati i capi della Jannah (Paradiso), e non vi è alcun dubbio che queste persone siano davvero alcuni tra i più amati dal Profeta (S) ed alcune tra le figure più eminenti dell’Islam.
Quando Hussain scrive una lettera agli abitanti di Kufa (riportata dal libro “Early Shi’i Thought” di al-Tabari) , (da notare che è il Tabari sciita, uno tra i molti omonimi dei ben più famosi sapienti e storici sunniti - n.d.t.).

“ La gente egoisticamente ci ha portato via il nostro diritto… Dio ha dato l’autorità alla famiglia del Profeta (S)”, cosa significa?
Sembra quì ovvio intendere l’imamato o al meno che Dio ci ha incaricato di seguirli.

Inoltre, con l’hadith, giudicato sahih in Tirmidhi, che dice “Ali è con la Verità (haqq) e con il Corano, e la Verità ed il Corano sono con Ali, e non si separeranno fino a quando arriveranno da me al Kawthar”, non si rendono veritiere le rivendicazioni di Ali all’imamato?

Questi i pensieri che mi hanno preoccupato, grazie molte, wa salaam, John.


Risposta della redazione di Ahlel Bayt:

Wa-Alaykum As-Salam, e grazie per averci scritto.
Prima di tutto, dobbiamo chiarire che nessuno che lavora per il nostro sito Ahlel Bayt è uno studioso Islamico qualificato. Detto questo, vogliamo Inscha-Allah rispondere alle tue domande che sembrano abbastanza semplici:

1) Ali, Hasan ed Hussain hanno mentito quando hanno rivendicato per loro stessi l’imamato?

Risposta:
Questi tre uomini (possa Allah essere soddisfatto di loro) non hanno rivendicato per loro stessi l’imamato, e questa è una bugia presentata dalla Shia.
In realtà, ciò vale anche per il resto della linea degli imam sciiti: tutti questi uomini erano pii Musulmani che non si sarebbero mai dichiarati infallibili.
Vi rimandiamo all’esempio di Gesù (a). I Cristiani potrebbero sfidarci domandandoci: Gesù (a) mentì quando affermò di essere il divino o il figlio di Dio? Noi risponderemo allo stesso modo in cui rispondiamo agli sciiti: egli non ha mai dichiarato una cosa del genere, e quindi il problema non si pone!
In realtà, nessuno degli undici imam sciiti (il dodicesimo non esisteva) si è mai pubblicamente dichiarato infallibile.
Erano conosciuti tra le loro comunità come sunniti e mai una volta hanno pronunciato una parola della dottrina imamita.
Al fine di sopperire a questa lacuna, gli sciiti hanno dovuto inventarsi la dottrina della taqiyya; questi sciiti imamiti hanno difeso il silenzio dei loro imam dichiarando che essi erano in uno stato di quiescenza politica dovuto al fatto che erano in uno stato di taqiyya! Che bella trovata!

Si, Ali (r), Hasan (r) ed Hussain (r) hanno cercato il califfato, ma altrettanto hanno fatto molti altri Musulmani.
Per esempio Saad ibn Ubadah (r) ha chiesto di divenire califfo, ma come mai nessuno ha mai preteso che pensasse di essere un imam infallibile?

A questo punto dobbiamo fare una netta distinzione tra imam (leader) ed imam infallibile; noi sunniti accettiamo il primo (imam come leader temporale o anche come guida spirituale) ma rifiutiamo il concetto di imam infallibile (cioè la dottrina sciita dell’imamato).
Il termine “imam” si traduce semplicemente come “leader”; io potrei essere l’imam della preghiera o anche l’imam del mio gruppo di lavoro. Tuttavia, questa non è una designazione ordinata divinamente come la profezia.
Estendendo questo argomento, un uomo che lavora al servizio postale potrebbe essere definito un messaggero (perchè recapita messaggi), ma questo non deve essere confuso con uno divinamente scelto come un Messaggero di Allah.

Quindi, si, Ali (r) ha cercato per sè il califfato, ma non ha mai affermato di essere decretato divinamente o un imam infallibile.
C’è una differenza enorme tra la pretesa di essere il Califfo dei Musulmani (come leader temporale) e la pretesa di essere stato nominato tale da Dio (vale a dire l’imamato).
E infatti, Ali (r) ed Hasan (r) sono diventati califfi della Umma, questo non lo neghiamo! Ed erano tutti e due Califfi Ben Guidati!

Il movimento sciita ha avuto inizio con Abdullah ibn Saba e di suoi seguaci “ghulaat” (estremisti). Ibn Saba usava scrivere lettere in nome di Ali (r) e distribuirle tra gli sciiti che vivevano in luoghi lontani. Tutto questo avvenne di nascosto senza che Ali (r) ne venisse a conoscenza; infatti, quando Ali (r) lo venne a sapere, fece bruciare molti sabaiiti! E questo fatto - che Ali (r) fece bruciare diversi estremisti - è attestato anche nei libri sciiti.
Durante tutta la linea degli undici imam, ci furono uomini che sostennero di essere wakil (agente, portavoce) di questi imam. Questi wakil (plur. wukala) si autonominavano porta voci degli imam.
Il primo dei wakil sciiti fu lo stesso Adullah ibn Saba che forgiò molte lettere in nome di Ali (r) e le diffuse attraverso varie province. E questa pratica continuò con ciascuno degli imam, con truffatori che pretendevano essere agenti incaricati dagli imam.
Questi wakil affermavano ai fedeli che gli imam sciiti erano agli arresti domiciliari e che veniva loro impedito di parlare direttamente con i seguaci sciiti, altrimenti sarebbero stati arrestati.
Questi wakil affermavano che gli imam erano sotto taqiyya e che i seguaci sciiti non dovevano – in sostanza – “svelare la loro copertura”. Ed è per questo le masse sciite non sono mai state in grado di comunicare direttamente con i loro imam, ma invece erano in contatto con i wakil .
Con questa scusa magistrale della taqiyya, i wakil iniziarono a raccogliere le tasse del khums, che gli sciiti credono siano dovute ai loro imam.
Questa è stata la ”fine del gioco” dei wakil (raccogliere il khums in nome degli imam ed accumularlo per se stessi).
Siccome tutte queste cose avvenivano di nascosto, gli imam erano inconsapevoli di quello che avveniva e del ruolo dei presunti wakil, ma quando sono venuti a saperlo ogni volta li hanno condannati.

Per avere un esempio, prediamo l’ipotesi di un artista truffatore che vuole fare qualche soldo. Questo partecipa ad una riunione di massoni e li convincerà che lui è il wakil di George Bush e che in realtà anche esso è un massone.
Il truffatore li convincerà che Gorge Bush è un massone, inviando loro delle e-mail che si suppone siano scritte dallo stesso G. Bush. Il truffatore chiederà poi delle donazioni per sostenere la campagna elettorale di G. Bush, ma in realtà tutta questa ricchezza la terrà per se, senza che George Bush ne sappia niente. Quando uno dei massoni dovesse domandare all’artista come mai Bush non viene di persona a raccogliere il denaro, l’artista risponderà che Bush è sotto taqiyya (cioè sta nascondendo la sua appartenenza alla massoneria).
Per coprire le sue tracce, l’artista farà giurare a tutte queste persone di mantenere il segreto ed agire esse stesse sotto taqiyya.

Lo stesso è ciò che è successo con questi wakil che hanno raccolto i soldi del khums per se stessi, sostenendo che fossero per gli imam. Ma quando gli imam vennero a sapere di questo tipo di frodi, presero provvedimenti punitivi verso questi truffatori.

Prendiamo l’esempio di Zurarah che era uno di questi sedicenti wakil degli imam.
Va notato che gli sciiti imamiti venerano Zurarah come una figura pia e molto religiosa e raccontano molte tradizioni su di lui. Se si dovesse domandare ad uno sciita chi è stato uno dei più devoti wakil, vi dirà: Zurarah. Fù uno dei padri fondatori dello sciismo; Zurarah affermò di essere il wakil dell’ imam Jafar as-Sadiq (r) e raccolse i soldi del khums in nome dell’imam Jafar as-Sadiq.
Ed invece, troviamo che l’imam Jafar as-Sadiq (r) pubblicamente ha denunciato e maledetto Zurarah!
Che situazione paradossale in cui si sono trovati i sciiti, in cui il loro wakil è stato condannato e maledetto dallo stesso uomo che sosteneva di rappresentare!
Ma niente paura, perchè gli sciiti hanno sempre avuto la rete delle sicurezza della taqiyya, a cui ricorrere, che diventa pretesto di assoluta convenienza!
Per spiegare le azioni dell’imam Jafar as-Sadiq (r), gli sciiti sostengono che l’imam Jafar (r) stava semplicemente agendo sotto taqiyya!
Questi sciiti hanno sostenuto che la condanna e maledizione in pubblico di Zurarah era solo un azione destinata a salvargli la vita.
Quale altra magistrale bugia potrebbe essere data a bere alle credulone masse sciite! Leggiamo da un loro libro che è anche riportato in al-islam.org:
“ Sembra che a causa della sua veemente attività per la causa di Jafar, Zurarah incontrò alcune difficoltà ed anche pericoli. Quindi, per risparmiargli delle sofferenze, (l’imam) Jafar ricorrendo al principio della taqiyya, apparentemente lo rinnegò e anche lo maledisse...(questo fù) al fine di salvare Zurarah...”
(fonte: “The Origins and Early Development of Shi’a Islam”, di Dr. S.H.M. Jafri, p.306)

Cosi vediamo che l’imam Jafar (r) ha denunciato ed anche maledetto Zurarah, e questo non fu solo il caso particolare di questo wakil ma anche di molti altri wakil.
Eppure, gli sciiti imamiti si mettono al riparo dagli insulti dei loro imam crescendo con l’idea magistrale che gli imam siano stati effettivamente sotto taqiyya!

Questo modo di agire ha limitato la capacità degli imam di fermare questi truffatori, perchè loro (i truffatori) potevano semplicemente fabbricare molti più hadith e lettere in nome degli imam infallibili sostenendo che ciò che gli imam avevano appena detto in pubblico era semplicemente stato fatto sotto taqiyya, per paura di essere arrestati dal governo sunnita.
Questi wakil hanno fabbricato lettere in nome degli imam dichiarando che gli imam si sono opposti ai governi sunniti.
Tale era il caso di Abdullah ibn Saba che fabbricava lettere a nome dell’imam Ali (r), sostenendo che Ali (r) era in opposizione al califfo Uthman bin Affan (r). E queste lettere fabbricate furono la ragione dell’assassino di Utman (r) perchè molte persone pensavano che questo era un ordine di Ali (r), anche se in realtà era una menzogna fabbricata dalle mani di Abdullah ibn Saba.
Allo stesso modo i wakil hanno fabbricato lettere in nome degli imam, in cui gli imam erano presumibilmente contrari ai califfi Omayyadi ed Abbasidi.
La cosiddetta persecuzione di Ahl al-Bayt fù in realtà un orribile esagerazione progettata dai wakil che sostennero molte cose fantasiose, come quella che gli imam furono incarcerati o addirittura avvelenati dai governi sunniti.
Gli sciiti hanno orchestrato diverse ribellioni contro i califfi Abbasidi, tuttavia vediamo che sempre gli imam hanno preso le distanze e condannato i ribelli sciiti.
Leggiamo:
“La quiescenza politica di (imam) al-Sadiq non soddisfò un considerevole numero di suoi seguaci. Il loro movimento politico provocò scismi tra imamiti. L’istigatore di questo movimento politico venne chiamato Abu al-Khattab.... Ma (imam) al-Sadiq lo rinnegò e lo dinunciò....”
(fonte: “The Occultation of the Twelfth Imam” di Dr. Jassim Hussain, p.33 )

Abu al Kattab era un altro autonominato wakil che venne ripudiato e denunciato dell’imam del suo tempo.
Questi wakil, regolarmente fabbricavano documenti a nome degli imam, e quando gli imam lo scoprivano, essi sempre li condannarono. In effetti gli imam hanno anche detto a dei loro seguaci di lavorare nell’amministrazione sunnita Abbaside, e questa è una chiara prova del sunnismo degli imam.
Leggiamo:
“(Imam) al-Kazim ha consentito ad alcuni suoi seguaci di lavorare nell’amministrazione Abbaside, particolarmente negli uffici di al-wizaara (ministero) ed al-bareed (posta)”.
(Fonte: The Occultation of the Twelfth Imam, by Dr. Jassim Hussain, p.36)

Gli sciiti, ancora una volta, spiegano questo agire sostenendo che questi seguaci erano in taqiyya e lavoravano all’amministrazione Abbaside per spiarla.
Come sono superbe le scusanti degli sciiti per spiegare tutti i fatti apparentemente inspiegabili secondo la loro dottrina!
Infatti, facendo un ulteriore passo, nel libro si legge di come gli stessi imam siano stati nominati dagli Abbasidi governatori di interi distretti (in Khorasan, Waddah, ecc.).
Perché il califfi Abbasidi avrebbero fatto una cosa simile se fossero stati in opposizione agli imam?
Si tratta di un incoerenza simile a quando devono spiegare perché Ali (r) sposò la figlia di Omar ibn al-Khattab (r).

In realtà gli imam degli sciiti erano tutti sunniti, ed erano leader religiosi e spirituali molto rispettati nelle loro comunità. Un califfo Abbaside offrì anche ad un imam di divenire suo erede. Il califfo Ma’mun nominò ar-Ridha (r) come futuro califfo dei Musulmani! Ora, siamo tutto troppo divertiti da come gli sciiti spiegano questa cosa: essi sostengono che il califfo stava semplicemente cercando di infangare la reputazione dell’imam ar-Ridha (r).
Che spiegazione strana ed assurda: perché mai una persona assegna la più alta carica ad un uomo che odia?
Sicuramente questa è una sciocchezza! E non solo il califfo Ma’mun ha assegnato il califfato all’imam ar-Ridha ma ha anche sposato sua sorella!

La base di tutta questa ideologia sciita è la teoria del complotto, e la taqiyya degli imam. Ma questo si fa beffe della storia reale registrata, nella quale essi non hanno mai affermato di essere imam infallibili o parte della setta e culto noto come Imamiyya.


Tradotto da: http://www.ahlelbayt.com/articles/imamah/email
Articolo pubblicabile riportando la fonte :http://studiamolashia.blogspot.com/

domenica 12 settembre 2010

HADITH AT-TAQALAYN, IL CORANO E LA SUNNA

I propagandisti sciti spesso sostengono che l’hadith sul Corano e la Sunna (ovvero “vi lascio con il libro di Allah e la mia Sunna…) sia debole o addirittura falsificato.

Questa è una palese menzogna; secondo le valutazioni degli studiosi di hadith, l’hadith sul Corano e la Sunna è sahih (sicuro, autentico).
E’ stupefacente come gli sciiti continuino nel tentativo di stabilire essi stessi la posizione sunnita. Come possono dire che l’hadith è considerato debole, quando invece è sempre stato considerato autentico da parte delle Genti della Sunna? Se gli sciiti lo ritengono autentico o meno, per noi è irrilevante, innanzitutto perché non possiedono una scienza degli hadith credibile.

La seguente è una sessione di domanda/risposta con shaikh Gibril Haddad, che tiene conto delle osservazioni sollevate dalla Shia.

Domanda:
Questo hadith sul Corano e la Sunna (vale a dire” vi lascio con il libro di Allah e la mia Sunna…) è debole.
Risposta di shaikh Gibril Haddad:
Grossolana bugia…l’hadith in questione non è debole.


Domanda:
Ninowi ha detto: prego notate che alcune persone stanno utilizzando un presunto hadith (che vi lascio con il libro di Allah e la mia Sunna ). Notate che questo hadith è estremamente debole. Inoltre, molti autorevoli studiosi di hadith hanno dichiarato che è inventato.
Risposta di shaikh Gibril Haddad:
Quale studioso di hadith ha dichiarato questo hadith come”estremamente debole”?
Quali studiosi hanno dichiarato che è “inventato”?
In un articolo intitolato “Il -famoso hadith- e le false compilazioni”, ho indicato oltre due dozzine di falsi dizionari. (“The ‘famous hadith’ and forgery compilations”  livingislam.org / (pdf-file) ).
Sicuramente se molti “autorevoli studiosi di hadith hanno dichiarato che è inventato” dovrebbe essere facile dire dove, in quale di quei libri, uno di questi apparentemente “autorevoli studiosi”può essere visto dichiarare una cosa simile.


Domanda:
L’hadith (vi lascio il libro di Allah e la mia Sunna..) è presente in UN SOLO libro (al-Mustadrak di al-Hakim) ed ha UN SOLO narratore.
Risposta di shaikh Gibril Haddad:
L’hadith in questione afferma che il Profeta (S) disse:”Vi ho lasciato due cose alle quali se vi terrete saldamente non cadrete nell’errore: il libro di Allah e la mia Sunna”

Questo è stato narrato da Anas, ed è nei libri di:
- Abu al-Shaik al-Tabaqat in “Muhaddithin fi Asbahan” (4:67/549);
- narrato anche da Amr ibn Awf : Ibn Abd al-Barr in “al-Tamhid” (24:331);
- ed anche narrato da Ibn Abbas:
- Ibn Nasr al-Marwazi (202-294) in “al-Sunna” (pag.25-26/68)
- al-Hakim nel suo “Mustadrak” (1:93-1990 ed.1.171/318) che ha dichiarato che tutti i suoi narratori “concordano”, cioè nei due libri sahih
- al-Bayhaqi in “al-Sunan al-Kubra”(10:114/20108)
- “al-I’tiqad” (pag.228) di Malik nel suo “Muwatta” scrive: Ibn Abd al-Barr ha riportato la sua catena di trasmissione in “al-Tamhid” (24:331) e l’ha descritta come “molto famosa e conosciuta come relazione Profetica con il popolo della conoscenza” che può essere trattata come narrazione forte (mahfuz/preservata, ma’ruf/conosciuta, mashhur/famosa, proveniente dal Profeta, su di lui la pace e le benedizioni di Allah, è tale che le genti della conoscenza lo considerano talmente famoso che quasi non necessita di una catena di trasmissione).
- Ibn Hazm, che lo ha definito sahih in “al-Ihkam” (6:243-6:810), pur essendo troppo severo nei suoi criteri di valutazione, come dichiarato da shaik Ahmad al-Ghumari nelle note biografiche del suo studente Abdallah al-Talidi (Darr al-Ghamam al-Raqiq).


Altre versioni dicono:
“Ho lasciato tra voi due cose alle quali se vi terrete saldamente non sarete mai nell’errore: il libro di Allah e la mia Sunna. E questi non si separeranno mai fino a quando si presenteranno al ponte”(il ponte di Sirat da attraversare per accedere al Paradiso).


Narrato da Abu Hurayra e riportato da:
- Ibn al-Shahin in “Targhib fil-Dhikr” (2:406/528) come dichiarato da Ahmad al-Ghumari in “al-Mudawi” (3:482/3923)
- al-Hakim nel “Mustadrak” (1:93-1990 ed. 1:172/319)
- al-Bayhaqi in “al-Sunan al-Kubra” (10:114/20109)
- al-Daraqutni nel suo “Sunan” (4:245/149)
- Abu Bakr al-Shafi in “Ghaylanyyat” come affermato da al-Suyuti nel “Jami al-Saghir” (3923)
- al-Lalika’i in “Sharh Usul I’tiqad Ahl al Sunna” (1:80)
- al-Khatib in “al-Jami li-Akhlaq al-Rawi” (1983 ed. 1:111/1991 ed.2:165-166/89) e nel “al-Faqih wal-Mutafaqqih” (1:94)
- Ibn Abd al-Barr in “al-Tamhid” (24:331)
- Ibn Hazm in “ al-Ihkam” (6:243/6:810)
- al-Suyuti lo ha dichiarato hasan in “al-Jami al-Saghir” (3923)


Anche narrato come mursal da Urwa in:
- al-Suyuti in “Miftah al-Janna” (pag.29/35)


Anche narrato come mursal attraverso Ibn Ishaq da Abdallah ibn Abi Najih in:
- al-Tabari nel suo “Tarikh” (2:205-206)
- Ibn Hisham nella sua “Sira” (6:8-10)


Così ci sono catene di trasmissione da almeno quattro differenti compagni, corrispondenti a due versioni che hanno in comune le parole: “Vi ho lasciato due cose alle quali se vi terrete saldamente non cadrete nell’errore: il libro di Allah e la Sunna o la mia Sunna”.
Queste fonti effettivamente rivelano che l’hadith possiede un livello maggiore della semplice documentazione di catene di trasmissione.


Domanda:
L’hadith è narrato da al-Hakem nel suo “Mustadrak” attraverso Ibn Abi Uways, da suo padre, da Thawr, da Zayd attraverso Ikrima, attraverso Ibn Abbas; tuttavia Ibn Abi Uways e suo padre sono persone inaffidabili e fabbricatori.
Risposta di shaikh Gibril Haddad:
Chi lo dice esattamente? Imam al-Bukhari riporta più di 200 hadith da Ibn Abi Uways. Oltre 170 di questi hadithdi Ibn Abi Uways sono narrati dal suo zio materno, l’imam Malik. Quanto a suo padre Abdallah Abu Uways, è uno dei narratori del “Sunan” ed anche Muslim lo usa nel suo “Sahih”.


Domanda:
Guarda “Tahteeb al-Kamal” 3/127 dell’imam Hafez Mizzy, e “Sharhh Sahee al-Bukhari” intro/391 dell’imam Hafez Ibn Hajr, anche l’imam Nasaaiy è stato tra gli studiosi che hanno denunciato questi due narratori descrivendoli come “deboli ed inaffidabili”, similmente ha fatto Abu Hatem Arrazy nel suo libro “Aljarhh wat ta’deel in Ilm al-Hadeeth”, ed altri che hanno menzionato la loro inaffidabilità sono Llakaiy, Assideeq, Ibn Mueen, Ibn Habban ecc…
Risposta di shaikh Gibril Haddad:
Nessuno di quelli menzionati precedentemente ha definito questi narratori “gente inaffidabile e fabbricatori”.
Al contrario, Ibn Hajar, Abu Hatim e Ibn Ma’in, tutti li definivano veritieri (saduq).


Domanda:
Anche l’imam al-Hakim, che menziona questo hadith nel suo libro, dopo avergli aggiunto un’altra debole catena di provenienza, subito lo definisce come debole, ammettendo la sua grossa debolezza.
Risposta di shaikh Gibril Haddad:
In realtà, al-Hakim ha seguito un’altra strada di provenienza, da cui esso giunge attraverso un altro compagno, che rafforza l’hadith. In nessun luogo egli definisce l’hadith come debole.
Shaik Gibril Haddad, inoltre aggiunge:
Shaik Abu al-Fadl Ahmad al-Ghumari, nel suo libro “al-Munawi li-Llah al-Munawi” (3:483/3923), sostiene l’autenticità di questo hadith ed anche suo fratello shaik Abdallah Ibn al-Siddiq al-Ghumari (Allah li abbia tutti e due in misericordia) include questo hadith tra gli hadith forti, nella sua raccolta di hadith sahih ed hasan dall’imam al-Suyuti al-Jami al-Saghir intitolata “al-Kanz al-Thamin fi Ahadith al-Nabi al-Amin” Salla Allahu Alayhi wa Sallam, ed Allah è il più informato.


Domanda:
Noi sciiti invece seguiamo l’hadith in cui il Profeta (S) dice che ci ha lasciato il Corano e l’Ahl al-Bayt. Questo hadith che cita il Corano e l’Ahl al-Bayt come inseparabili è molto significativo ed è stato riportato da 35 compagni (!!!) ed è raccolto nei sahih della Gente della Sunna ed in molti libri dei loro studiosi. Esso è mutawattir!
Risposta di shaikh Gibril Haddad:
Questo è assolutamente falso, l’hadith non è mutawattir né è narrato in nessun luogo come anche vicino a 10 compagni.


Domanda:
L’hadith sul Corano e la Sunna è debole e narrato da un solo compagno, mentre l’altro hadith è mutawattir e narrato da 35 compagni.
Risposta di shaikh Gibril Haddad:
L’hadith in questione (Corano e Sunna) non è debole…e la catena di trasmissione proviene da almeno quattro diversi compagni…l’altro hadith (Corano e Ahl al-Bayt) non è mutawattir, come ho già risposto.
Pertanto un numero simile di compagni hanno narrato entrambi gli hadith, con forse un solo paio in più riguardo quello del Corano e dell’Ahl al-Bayt.


Risposta (conclusiva) dalla redazione di ahlelbayt.com:
Prima di tutto, l’hadith sul Corano e l’Ahl al-Bayt non è mutawattir, né è considerato debole (dhaif) quello sul Corano e la Sunna.
Invece, i due hadith hanno un’importanza molto simile, sono ugualmente considerati e conservati dalla Gente della Sunna.
In secondo luogo, noi (sunniti) non abbiamo abbandonato l’hadith sul Corano e l’Ahl al-Bayt né lo abbiamo sostituito con l’altro hadith.
Invece, noi crediamo in tutti e due gli hadith; l’hadith riguardo il Corano e la Sunna rigiuarda ciò che venne detto dal Profeta (S) di fronte ad una grandissima folla nel Hajj durante il suo sermone di addio, mentre l’hadith sul Corano e l’Ahl al-Bayt è ciò che venne detto a Ghadir Khumm, di fronte a una minor quantità di persone, che stavano ritornando verso Medina dal Pellegrinaggio.
Questo secondo hadith era indirizzato alle genti di Medina, perché erano loro che avevano il compito e la responsabilità di rispettare ed aver cura della famiglia del Profeta (S), dopo la sua morte.



Tradotto da: http://www.ahlelbayt.com/articles/rebuttals/quran-and-sunnah

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domenica 29 agosto 2010

DICIAMO CHE VOGLIO CONVERTIRMI ALLO SCIISMO…

Facciamo finta che mi sono convinto che abbiamo bisogno di seguire un imam infallibile e voglio convertirmi allo sciismo.
Ora, come potenziale convertito allo sciismo, ogni setta della Shia mi dice che devo seguire la sua serie di imam infallibili. Ci sono almeno 70 diverse sette dello sciismo, ognuna seguente il proprio lignaggio di imam. Ci sono i Drusi, Bohra, Nizari, Zaydi, Jarudi, Sulaymani, Butri, Ismailiti, Kaysaniyya, Qaddahiyya, Ghullat, Aga Khani ecc…
Anche tra gli sciiti Ithna Ashari ci sono diverse sette, tra cui gli Usuli, Akhbari e Shayki.
In tutto, ci sono decine e decine di sette sciite, ognuna con la propria catena di imam.

Da ricercatore della verità, come faccio a sapere quali tra queste linnee è la corretta?
Questa è una decisione di importanza fondamentale. Secondo la credenza sciita, attribuire l’imamato ad una persona sbagliata è miscredenza (kufr). Quindi, se scelgo il lignaggio sbagliato allora divengo kafir (miscredente), destinato all’Inferno. Quindi devo stare molto attento quando scelgo quale di queste sette voglio seguire e che la catena degli imam sia quella giusta. Ciascuna di queste sette possiede una propria serie di hadith che dimostrano che la loro serie di imam è quella corretta. Alcune di queste sette hanno convinzioni molto divergenti, ma ci sono anche altre che sono praticamente identiche, ad eccezione di seguire un diverso imam o ramificare il lignaggio in modo diverso (ad esempio, prendere come imam il secondo figlio al posto del terzo,ecc..).

Per cortesia ditemi, come devo procedere per trovare la strada corretta?
Vorrei, per le risposte poter tornare al Sacro Corano, dal momento che Allah ha definito il Libro come una guida definitiva.
Purtroppo, il Corano non menziona i nomi degli imam, il che è strano, non sarebbe una cosa molto importante da mettere in un Libro guida?
Il Corano dice chiaramente di seguire Muhammad (S) e che egli è il Messaggero di Allah, ma ancora non riesco a trovare un singolo versetto che dica di seguire uno di questi imam, per non parlare dei loro nomi citati.

Così, ora mi trovo costretto a guardare gli hadith delle varie sette. Ciascuna di esse ha i propri hadith e ciascuna definisce deviata le altre, che seguono imam fasulli ed hadith inventati.
Sono così confuso! Come funziona esattamente, dovrei determinare scientificamente quali hadith sono autentici e quali inventati? Allah vuole realmente che faccia questo?

So che gli Ithna Ashari sono oggi il gruppo sciita più numeroso. Ma una veloce ricerca mi ha fatto vedere che questo è solo un fatto recente: Shah Ismail che prese il potere durante l’impero Savafide, si convertì alla setta Ithna Ashari e costrinse tutti i persiani alla conversione forzata a questa setta, pena la morte.
Prima di allora c’erano altre sette sciite più influenti. Se avessimo vissuto al tempo dell’impero Fatimide (che erano sciiti Ismailiti), allora sarebbero stati gli ismailiti la maggioranza degli sciiti.
Il punto è che, non possiamo semplicemente seguire la setta Ithna Ashari perché è la maggioritaria, questo perché non è sempre stato così.
Se appartieni alla setta Ithna Ashari Imami Usuli, probabilmente è successo in quel modo.
Se Shah ismail si fosse convertito ad una diversa setta sciita con una differente linea di imam, allora probabilmente saresti nato in quest’altra setta.
In ogni caso, solo perché gli Ithna Ashari sono la maggioranza, significa che li dovrei seguire?
Storicamente gli sciiti, credono che la maggioranza dei Musulmani ha rifiutato l’imam e solo una manciata di persone erano i suoi fedeli.
Che cosa succede se i seguaci del vero imam sono un gruppo veramente piccolo e nascosto? Come potrei trovarli? Quale tra le decine di sette sciite è il gruppo nel giusto?
Sono perduto! Dove è possibile rivolgersi per orientarsi?
Se voglio convertirmi allo sciismo, poi quale setta devo seguire e quale catena di imam è corretta?
Può la Ithna Ashari fornirmi un motivo valido per cui hanno scelto il loro insieme di imam piuttosto che fare come un’altra setta?

La verità è che per una persona non c’è alcun modo di decidere quale sia il giusto gruppo di imam da seguire, dal momento che gli imam non sono menzionati nel Sacro Corano.
Quanto è menzionato nel Corano è di seguire il Profeta Muhammad (S), ed è questo che dobbiamo fare. Dal momento che nel Corano la convinzione dell’imamato è assente, dobbiamo respingerla.


Scritto da: Ibn al-Hashimi, www.ahlelbayt.com
Articolo pubblicabile riportando la fonte :http://studiamolashia.blogspot.com/

venerdì 13 agosto 2010

TAQIYYA

Lo sciismo di oggi giorno è un ramo del culto Sabaita che venne fondato da Abdullah ibn Saba.
I Sabaiti utilizzavano la tattica della taqiyya al fine di evitare la persecuzione e di essere identificati dalle autorità. Erano una società segreta molto simile alla Libera Massoneria, gli Illuminati ed altri culti del genere. Nel corso della storia, gli sciiti hanno utilizzato la taqiyya al fine dei evitare di essere identificati ed evitare persecuzioni.
La pratica della taqiyya ha consentito al culto sciita di crescere e diffondersi. Secondo uno studioso sciita : “Lo sciismo non si sarebbe diffuso se non fosse stato per la taqiyya”
(“Tarikhush Shi’ah” di Muhammad Husain Jafari Sahiwal, pag.230).

Taqiyya è solitamente tradotto come “parlare contrariamente alle proprie credenze interiori”.
I propagandisti sciiti solitamente traducono il termine taqiyya con “dissimulazione”;
dal “ Vocabolario della lingua Italiana, lo Zingarelli” alla parola “dissimulazione” leggiamo: “ sin. finzione, mascheramento. Capacità di nascondere il proprio pensiero, le proprie intenzioni.”
Una spiegazione per taqiyya è stata data da un “infallibile imam” della Shia ed è racchiusa in Al Kafi, la loro più affidabile raccolta di hadith: l’imam dice che taqiyya significa dire una cosa esteriormente, ma interiormente credere ad altro.
Esiste un altro termine per questo: mentire.

Si tratta di una fede ben strana, che permette di mentire, e non solo lo consente, lo comanda!
Gli sciiti hanno continuato a dire che la taqiyya è un atto virtuoso ed altamente incoraggiato, ed è da loro classificato come mustahab (altamente consigliato).
I propagandisti sciiti ricorrono alla taqiyya anche quando spiegano cos’è la taqiyya.
Infatti essi sostengono che la taqiyya è consentita quando la vita è in pericolo, tuttavia questo non è l’unico momento in cui la taqiyya è osservata nella Shia!
Leggiamo sul sito ufficiale del grande ayatollah Sistani la seguente fatwa:

Domanda:
Quali sono i tipi di taqiyya e quando essa è obbligatoria?

Risposta:
Ci sono diversi tipi di taqiyya:


1) La taqiyya fatta per ragioni di sicurezza. Per esempio, una persona teme di poter essere maltrattata od uccisa, se non utilizza la taqiyya. In questo caso è obbligatorio utilizzarla.
2) La taqiyya di riconciliazione. Questo tipo di taqiyya si fa quando si intende riconciliarsi con altre persone o quando si ha intenzione di ammorbidirne i cuori. Questo tipo di taqiyya è permesso ma non obbligatorio.
3) A volte, la taqiyya può causare che una più importante obbligazione venga persa o trascurata, se è così è vietata…
4) A volte, la taqiyya può portare alla morte di una persona innocente. Se è così, non è ammissibile, e quindi è haram (proibito), uccidere un'altra persona per salvare la propria vita.
(Fonte: http://www.sistani.org/local.php?modules=nav&nid=5&cid=454&hl=dissimulation )

In altre parole, la taqiyya è permessa per:
1) Salvare se stessi (obbligatorio)
2) Taqiyya di riconciliazione: ammorbidire i cuori (permesso, non obbligatorio)

In primo luogo vediamo che ci sono diversi tipi di taqiyya.
Quello che i propagandisti sciiti fanno è semplicemente parlare del primo tipo menzionato sopra (cioè per salvare la propria vita), ma non discutono del secondo tipo di taqiyya, per la riconciliazione, che è quella che interessa a noi.
Nessun altro può meglio spiegarlo che un imam infallibile della Shia, sul libro sciita Al Kafi, viene riportato che l’imam Sadiq narra la seguente tradizione autentica: “Mescolatevi con loro (i non sciiti) esteriormente ma opponetevi a loro interiormente”
(Al Kafi, vol.9. pag.116).

Quindi non dovrebbero esserci dubbi sull’intenzione della taqiyya, ammorbidire i cuori è un tentativo di indebolire le difese del nemico contro un imminente e clandestino attacco della Shia.
La dichiarazione dei propagandisti sciiti secondo cui la taqiyya è permissibile unicamente per salvare la propria vita è falsa.
E’ anche lecito fare taqiyya per salvare la propria religione, in quanto questo è considerato più sacro della vita. Quindi per promuovere lo sciismo è permesso mentire!
Questo rientra nella categoria di “ammorbidire i cuori”, cioè ammorbidirli alla chiamata dello sciismo.
Così gli sciiti sono autorizzati a mentire quando discutono la loro fede con altri.

Ad esempio, vedremo che gli sciiti di fronte ai seguaci sunniti, eviteranno di insultare i sahabah e le mogli del Profeta (S), e se chiediamo loro perché odiano gli amici e le mogli del Profeta (S), non si faranno scrupolo a mentirci e dire che non li odiano affatto. Ma quando sono soli con i loro compagni, useranno insultare e degradare i sahabah e le mogli del Profeta (S).
Gli sciiti allevano i loro figli con fiabe maligne su queste persone, chiamandoli assassini e bugiardi.
Secondo le Genti della Sunna ben guidate, la taqiyya della Shia non è altro che nifaq “ipocrisia”.

L’imam degli sciiti ha detto che la taqiyya è mischiarsi con loro esteriormente ma opporsi loro interiormente.
Allah descrive nel Sacro Corano i munafiqin “ipocriti”: “Quando incontrano i credenti, dicono: ”Crediamo”; ma quando sono soli con i loro demoni, dicono: ”Invero siamo dei vostri; non facciamo che burlarci di loro”” (Sacro Corano, 2:14).

Quando gli sciiti incontrano la corrente maggioritaria del Musulmani, diranno: “Non odiamo i sahabah e le mogli del Profeta"; ma quando sono nei loro ambienti sciiti, passano tutto il tempo a sputare odio e calunnie su di loro.

La taqiyya è un istituzione molto peculiare, nessuna altra religione al mondo sostiene i suoi seguaci nel mentire. Mentire è considerato un peccato in tutte le altre religioni, e mentire sulla propria religione è particolarmente odioso, ma per la Shia è un dovere.
Gli sciiti credono anche nel concetto di kitman. Kitman significa nascondere la propria fede dai non sciiti. Si ritiene necessario, nella dottrina sciita, nascondere alcuni aspetti della propria fede ai non sciiti, come pure agli sciiti ignoranti che non conoscono realmente la loro fede.
Taqiyya e kitman sono una della ragioni per cui la Shia ha così tante credenze che le masse sciite ignorano, esse sono volutamente nascoste e tenute segrete.
Come possiamo vedere la Shia ha le caratteristiche di un culto segreto, senza dubbio un riflesso delle sue origini Sabaite.

La taqiyya è considerata obbligatoria per gli sciiti, fino al giorno in cui l’imam Mahdi (Al Qaim) ritornerà.
Secondo shaik Saduq ibn Babawayhi, considerato una delle principali autorità dello sciismo:
la nostra convinzione relativa alla taqiyya è che è obbligatoria e colui che la abbandona è nella stessa condizione di colui che abbandona la preghiera…Ora, fino a quando apparirà l’imam Al Qaim, la taqiyya è obbligatoria e non è permissibile rinunciarvi. Colui che la abbandona prima della comparsa del Qaim, in verità è uscito dalla religione di Allah, sia Egli esaltato, e la religione degli Imam, disobbedisce Allah, il Suo Messaggero e gli Imam”.

All’imam Jafar venne domandato sulla parola di Allah, Potente e Glorioso: “ Presso Allah, il più nobile di voi è colui che più lo teme” (Sacro Corano,49:13), e disse: ” (Questo vuol dire) colui che aderisce scrupolosamente alla pratica della taqiyya”. (Fonte: ”On The Beliefs of the Shi’a Imamiya”, riportato nel sito ufficiale della “Shia Ithna Ashari Community of Middlesex”,
http://www.sicm.org.uk/index.php?page=suduk/Suduk39)

L’importanza della taqiyya non può essere sottovalutata. Gli imam infallibili della Shia hanno detto: “Colui che nasconde la sua religione l’ha salvata e chi la rende pubblica l’ha distrutta”.
Gli studiosi sciiti hanno scritto sulle molte virtù della taqiyya, in modo che i loro seguaci possano utilizzare al massimo questa arma.
In Al Kafi, il più considerato tra i libri sciiti, si narra:
Di dieci parti del din (religione), nove parti dipendono dalla taqiyya”.
(Al Kafi, part.2, Kitaabul Imaan wal Kufr, Babut taqiyya, linea.5)
Ci domandiamo: se il 90% della religione sciita è basato sulla menzogna, che cosaci aspettiamo da loro, che l’essere cronicamente bugiardi e deviati?
In un altro fastidioso racconto in Al Kafi, si legge:
Gli imam hanno detto che la cosa più amata sulla faccia della terra è la taqiyya
(Al Kafi, part.2, Kitaabul Imann wal Kufr, Babut Taqiyya, linea 12, riwayah 4, pag.217)
Gli imam hanno detto che la taqiyya è freschezza per i loro occhi
(Al Kafi, part.2, Kitaabul Imann wal Kufr, Babut Taqiyya, linea 1, riwayah 14, pag.217)
Il quinto imam infallibile della Shia, Abu Jafar, ha detto:
La taqiyya viene dalla mia religione e dalla religione dei miei padri; chi non ha taqiyya non ha iman (fede)”. (Al Kafi, cap. Taqiyya, vol.2, pag 219)

Il corollario di tutto questo è che colui che preferisce attenersi sempre alla verità non può avere iman (fede), e quindi diviene miscredente.
Si tratta di una credenza raccapricciante, del tutto contraria alla ragione.
L’imam Abu Abdillah è narrato che abbia detto:
O Suleiman, sei in una religione tale che chi la nasconde è onorato da Allah, e chi la propaganda (apertamente) sarà umiliato!” (Al Kafi, vol 2, pag.217)

Questo è in diretta contraddizione con quanto Allah dice nel Corano: “E coloro che dissimulano i segni e le direttive che Noi abbiamo rivelato, dopo che nel Libro chiaramente li esponemmo agli uomini…ebbene, ecco coloro che Allah ha maledetto e che tutti maledicono” (Sacro Corano, 2:159).

Ne “Tafseer Al Askari” al quale gli sciiti aderiscono, leggiamo i seguenti commenti:
La taqiyya è un fattore di distinzione tra sciiti e sunniti…colui che si astiene dalla taqiyya ha commesso un peccato imperdonabile…un credente che non fa la taqiyya è come un corpo senza testa…la taqiyya è la migliore di tutte la azioni…(riguardo) uno sciita, che sotto taqiyya esegue la salah dietro in imam ipocrita (sunnita), l’imam ha commentato che gli angeli dei sette cieli e pianeti stanno inviando saluti su di lui e maledizioni sull’imam dietro il quale ha eseguito la salah. Una ricompensa pari a 700 salat verrà registrata per la salah eseguita mediante taqiyya”.
Nel “Tafseer e Safi” leggiamo:
Colui che non agisce con la taqiyya è privo di fede” (Part 1, Faiz Kashani, pag.253)

Un aspetto confuso della Shia è che anche i loro imam infallibili alle domande dei loro seguaci, rispondevano con la taqiyya.
Leggiamo in Al Kafi: “Tre persone domandarono all’imam Baqir su un problema e l’imam rispose ad ogni persona differentemente, agendo sotto taqiyya, e disse che se uno ascolta da noi (gli imam) qualche cosa che è contraria alla legge di Allah, allora ricordi che abbiamo agito sotto taqiyya”.

Questo veramente distrugge il fondamento della fede: come si fa a stabilire quali parole degli imam sono corrette e quali sono semplicemente dette sotto taqiyya?
Forse che ogni parola attribuita agli imam contro i primi Tre Califfi era sotto taqiyya?

Conclusione.
La menzogna nell’Islam è un peccato grave ed il miglio credente è quello che dice sempre la verità. La fede della Shia è un ideologia squilibrata che sostiene: imprecazioni (tabarra), prostituzione (mutah), auto flagellazione (matam) e l’inganno (taqiyya).
Non è possibile che la Religione di Verità (Din al Haqq) possa sostenere l’inganno, la menzogna ed il nascondersi.
La taqiyya è una pratica di culto di una società segreta e non è utilizzata da coloro che seguono la Religione di Dio.
Un imam sciita ha dichiarato: “…taqiyya è la caratteristica distintiva della Shia”, noi ci troviamo d’accordo con lui su questo punto.



Nota:
Per avere un esempio riguardo questo ed altri argomenti ed all’utilizzo della taqiyya nello spiegarli, si può consultare l’articolo “Taqiyya; suo significato ed origine” sul sito sciita http://www.islamshia.org/articolo.php?ids=253.
Dove, tra le altre cose, essi tranquillamente affermano che l’asserzione che il concetto di taqiyya implica il negare la verità della fede è scorretta e perfino che la Shia MAI nella storia ha permesso la maldicenza, la maledizione, la diffamazione, l’esecrazione di coloro che -a loro giudizio- hanno tiranneggiato gli imam infallibili.


Testo originale scritto da: Ibn al-Hashimi: http://www.ahlelbayt.com/

Articolo pubblicabile riportando la fonte: http://studiamolashia.blogspot.com/

domenica 8 agosto 2010

ALCUNE DOMANDE AGLI SCIITI

SU L’IMAM MAHDI ED ALTRO ANCORA

L’imamato è il fondamento dello sciismo, le Genti della Sunna respingono l’imamato perchè dottrina con un debole senso logico. In effetti, ci sono molte domande imbarazzanti per gli sciiti, nonché diverse falle nella dottrina dell’imamato.
Per esempio, se l’imam Mahdi è realmente nascosto, perché lo fa?
O da cosa esattamente si sta nascondendo?
La sola risposta che fornisce la Shia è che nel mondo c’è troppa ingiustizia e che se apparisse ora verrebbe perseguitato da questi molestatori (come è successo agli imam precedenti), così a causa di ciò, l’imam si nasconde.
Allora, non potrebbe essere domandato perché anche gli altri undici imam non si siano nascosti per proteggersi?
La Shia sottolinea che il dodicesimo imam ha dovuto nascondersi per timore dell’ingiustizia e dei carnefici. Vi è un hadith in Al Kafi, il libro più affidabile secondo gli sciiti, in cui un imam infallibile dichiara che l’imam Al Mahdi è andato a nascondersi per paura:
Muhammad ibn Yahya ha narrato da Ja’far ibn Muhammad ed a sua volta da al Hassan ibn Mu’awiya, da Abdallah ibn Jabala, da Abdallah ibn Bukayr, da Zurara che ha detto quanto segue:

Ho sentito (imam) Abu Abdillah dire: “ La persona che riporterà il potere Divino sulla terra, prima di farlo, scomparirà dalla scena pubblica” Ho poi chiesto: “Perché accadrà questo?” Egli disse: “ Avrà paura” ed ha poi sottolineato che questo significa che lui (Mehdi) potrebbe essere ucciso”. (Al Kafi, vol 1, pag 338, narrazione 9)
(Fonte: http://www.alseraj.net/maktaba/kotob/hadith/kafi1/html/ara/books/al-kafi-1/144.html)

Questo è terribilmente strano dal momento che la Shia afferma che l’imam Mahdi verrà a sbarazzare il mondo dagli aguzzini e dall’ingiustizia.
Perché avrebbe dovuto nascondersi ai carnefici, se non ha paura di loro?
La spiegazione degli sciiti, per la necessità del ritorno dall’imam Mahdi è al 100% in contraddizione con la ragione principale per cui secondo loro andò a nascondersi!
E’ andato via a causa dell’ingiustizia, ma presumibilmente sta per ritornare per distruggerla?
Perché non essere andati avanti con lui al tempo?
Se qualcuno doveva essere distrutto, sarebbero stati i presunti assassini degli undici imam, molti dei quali erano in vita nel periodo in cui il dodicesimo imam è presumibilmente nato.
Allora perché il Mahdi non è andato ad ucciderli e prendere il qisas (prezzo del sangue)?
No, invece è andato a nascondersi in modo da lasciare liberi gli aguzzini.
E perché un imam infallibile lascerebbe i suoi fallibili seguaci a se stessi? Quale tipo di leader fa questo?
Come può un imam occultato nascondersi dalla sua responsabilità di risoluzione delle controversie, spiegare le leggi di Dio e provvedere a guidare la sua comunità?
Invece di fare tutto questo, andò a nascondersi, lasciando la sua comunità in balia di gente fallibile e dei tiranni da cui egli si nascondeva?
Perché dovrebbe essere occultato in modo tale da ordinare la sua “attesa” e “ricerca”?
Inoltre, è necessario per gli imam infallibili vivere in incognito ogni momento fino alla finedei tempi?
Quali sono le funzioni ed i doveri degli imam per richiedere una tale necessita?
Gli sciiti risponderanno che l’universo ha bisogno dell’esistenza di un imam e che tutti gli atomi dell’universo gli sono sottomessi, e senza l’imam nulla potrebbe sopravvivere.
Se l’imam è così potente, come mai non riesce a proteggere se stesso dai tiranni sunniti nasibi che hanno assassinato così tanti di loro?
La Shia crede che gli imam conoscono tutto riguardo al ghaib (l’invisibile) e quindi sanno anche quando moriranno.
Se è così, allora come mai non sapevano quando stavano per essere avvelenati o pugnalati? Se lo avessero saputo, sicuramente lo avrebbero impedito!
Anche se ammettiamo che sia necessario avere un imam, come mai fermarsi a dodici?
Se ammettiamo che dopo la morte del Profeta (S) abbiamo bisogno di un imam, e che l’elezione di Abu Bakr (r) o qualsiasi altro debba provenire solo da Allah, allora non è che questa logica dovrebbe continuare a valere?
Non abbiamo sempre bisogno di un imam e non di uno a noi nascosto?
Se l’imamato era un obbligo religioso per la comunità, allora perché l’imam ha fatto i bagagli ed è partito?
La verità è che tutto il problema viene dal fatto che l’undicesimo imam non ha avuto un figlio e questo poneva fine alla catena degli imam, così naturalmente gli sciiti hanno inventato l’utile storia di un figlio misterioso che si è occultato.
Perché dodici imam?
Perché quando gli undici imam sono stati assassinati da malefici sunniti nasibi, il dodicesimo ha deciso di abbandonare la nave?
Non avrebbe allora più senso che già dal primo imam fossero andati in occultazione?
Perché Ali (r) non è entrato in occultazione?
O in base a ciò, perché non il Profeta (S)?
Sicuramente Ali (r) sarebbe meglio di qualunque ragazzino, che secondo gli sciiti si nasconde in un sotterraneo!
Perché l’imam nascosto?
Ed ancora più importante, perché l’imam occulto nasconde a noi i libri sacri?
Gli sciiti credono che l’imam sia in possesso di particolari libri sacri che nessun altro può vedere, e questi libri sacri sono quelli che danno agli imam infallibili le loro infinite conoscenze. L’imam possiede il “Libro di Fatima”, “Al Jafr” ed “Al Jami”. Chiedete agli sciiti da quale fonte l’imam occulto trae la sua immensa conoscenza, vi risponderanno che è da questi libri.
Allora come mai Allah ha dato solo agli imam questi libri guida e di immensa conoscenza, e non a tutti gli altri?
Perché Allah Onnipotente darebbe un libro guida solo ad alcune persone, ma non ad altre?
Forse Allah ha limitato il Sacro Corano solo ad alcune persone e l’ha nascosto alle altre?
Come può un libro guida essere nascosto dalla gente che intende guidare?

Un'altra domanda imbarazzante è : quale è stato lo scopo dell’occultazione minore?
L’imam nascosto apparentemente inviava comunicati ai suoi quattro rappresentanti, sotto forma di tawqilat (comunicazioni occulte dell’imam).
Perché semplicemente l’imam non comunicava con tutti direttamente invece di passare attraverso un rappresentante?
Quale funzione svolge il rappresentante?
La verità è che non vi è alcun motivo a parte il fatto che l’imam occulto è stato un parto della fantasia di questi suoi rappresentanti che se ne sono serviti per diventare ricchi attraverso la raccolta del khums (tassa religiosa) in nome di questo imam nascosto.
“Io ho un amico immaginario che ti domanda se mi dai i soldi!”.
Inoltre, qual è la base di queste tawqilat?
Perché il Profeta Muhammad (S) non comunicava attraverso queste tawqilat?
E cosa ne è della dottrina sciita secondo cui per tutto il periodo dei primi undici imam i sunniti mancavano di una guida e non avevano un imam?
Gli sciiti provocavano i sunniti dicendo che non potevano trovare una spiegazione sul perché Dio li avrebbe lasciati a se stessi senza un guida. Ma poi improvvisamente dopo undici imam, gli sciiti devono inventarsi scuse fantastiche e ragioni complesse per spiegare perché loro non hanno bisogno di un imam per oltre 1000 anni.

Ancora una volta, la domanda fondamentale, perché l’imam è andato a nascondersi?
L’unica semi risposta della Shia è che così Allah mette alla prova gli sciiti per vedere chi sarà il più forte, durante l’assenza dell’imam. Ciò è terribilmente strano, visto che gli sciiti hanno sempre provocato i sunniti sul perché Allah avrebbe lasciato i Musulmani senza una guida dopo la morte del Profeta Muhammad (S).
I sunniti credono che alla fine dei tempi, tornerà il Profeta Isa (a). Quindi non si potrebbe sostenere che la morte del Profeta Muhammad (S) è stata una prova sui credenti per vedere chi era forte, in assenza di un capo guidato Divinamente, prima del ritorno del Profeta Isa (a)?
E nel frattempo, i Musulmani potrebbero scegliersi i loro capi, come ad esempio Abu Bakr (r)?
Ma improvvisamente per gli sciiti questo tipo di spiegazione non è valida.

La dottrina sciita dell’imam nascosto non ha senso e l’unica spiegazione plausibile è la verità: i presunti delegati dell’imam, i quattro suoi rappresentanti durante l’occultazione minore, ed ai giorni nostri, i delegati autoproclamatesi tali come l’ayatollah Khomeyni, stanno semplicemente usando ed abusando della teoria di un imam immaginario, in modo da avere il diritto di esercitare la sua autorità sulla terra, mentre lui è in occultamento.

Sono dodici imam, perché l’undicesimo non ha avuto un figlio, ed ha fornito a questi opportunisti la possibilità di affermare di essere rappresentanti del Mahdi, e di conseguenza divenire potenti attraverso la raccolta del khums e dettando leggi al popolo.
Nessuna altra spiegazione logica può essere data sul perché gli Shia Ithna Ashari hanno questa teoria dell’imam occulto.

Quello che potrebbe avere un senso all’osservazione imparziale, potrebbe essere quello che fa la Shia Ismailita, sotto forma di un imamato continuo fino ai giorni nostri, ma appena dodici non ha senso.
Può la Shia Ithna Ashari realmente fornire una ragione per cui avrebbero ragione loro e non le altre decine di sette sciite la fuori che seguono un'altra catena di imam?

La teoria dell’imam occulto e dei dodici imam non ha senso logico e non è nel Sacro Corano.
E’ pertanto assolutamente batil (falsa).



Testo originale scritto da: Ibn al-Hashimi, www.ahlelbayt.com
Articolo pubblicabile riportando la fonte: http://studiamolashia.blogspot.com