"...E' questo l'iter che segue la gente dell'innovazione e delle tendenze eretiche; i demoni ispirano loro un principio valido, di cui essi non dubitano, poi balenano a loro delle idee confuse, per mancanza di comprensione, al punto che essi deviano. Ora, tutto questo, per quanto riguarda il principio, va attribuito al demonio, ma se sapessero che in queste questioni il demonio è loro allievo ed impara da loro!
Ciò è quanto mai evidente nella Shi'ah, soprattutto negli Imamiti: inizialmente i demoni dei jinn insinuarono loro l'amore per la Gente della Casa e la dedizione per essa, ed essi quindi videro in ciò uno tra i modi più elevati per avvicinarsi ad Allah. Così sarebbe se essi si fossero fermati a ciò e non vi avessero aggiunto altro..."


Muhyiddin Ibn 'Arabi

"La conoscenza dei pensieri satanici che affiorano alla coscienza" Cap.55 delle "Futuhatu-l-Makkiyyah"
Yusuf al-Naahani "Compagni del Profeta" a cura di Marcello Perego ed. Mimesis



domenica 15 aprile 2012

IL FAQIH SCIITA PUO’ SOSPENDERE O VIETARE IL MUT’AH, IL CALIFFO OMAR ED I COMPAGNI DEL PROFETA NON POSSONO.

Una fatwa dalla maggiore autorità sciita Imamita contemporanea, il “Grande Ayatollah Sistani” autorizza il faqih ad annullare o sospendere il mut’ah.

La fatwa originale la trovate qui: http://www.alseraj.net/ar/fikh/2/?TzjT8odmvl1075094365&181&210&7

Gli sciiti, continuando la loro propaganda e promozione di questa “unione a tempo” che definiscono matrimonio, accusano il Califfo Omar Ibn Al-Khattab (r) di avere vietato arbitrariamente il matrimonio temporaneo mut’ah, oltre che accusarlo di ogni sorta di nefandezza ed innovazione della Religione di Allah.

Ovviamente tutto questo è una menzogna, Omar disse chiaramente che vietava questo tipo di atto perché lo aveva vietato il Profeta Muhammad (S), come riportato nelle principali ed affidabili fonti islamiche.
Ad esempio:
“Ibn Omar riporta che Omar Ibn Al-Khattab, in un sermone disse. Il Profeta Muhammad (S), ci permise il mut’ah per tre giorni, poi lo vietò. Giuro su Allah, che se vengo a conoscenza che qualcuno casto (muhsan) fa mut’ah, lo lapiderò a sassate. Tranne se porta quattro testimoni che testimoniano che il Messaggero di Allah l’ha permesso dopo averlo vietato”.

(Sunan Ibn Majah, Kitab Al-Nikah, Bab an-nahy ‘an nikah al-mut’ah)

Vediamo molto chiaramente che Omar afferma di ribadire il divieto del Profeta (S).

Tutto l’atteggiamento sciita verso la figura di Omar è unicamente un tentativo di denigrarlo.
Ed invece, oggi cosa scopriamo? Una fatwa della massima autorità sciita contemporanea in cui si afferma che il mut’ah può essere sospeso o addirittura vietato (tahrim) dal giurista (faqih)!
Quindi, a detta loro, quello che fece il Califfo, con l’approvazione dei tutti i Compagni contemporanei del Profeta (S), è un’eresia ed offesa all’Islam, mentre invece è consentito al semplice faqih sciita!

Traduzione della fatwa di Sistani:
Domanda: Il faqih (giurista), ha diritto di sospendere o vietare il mut’ah, se necessario?

Risposta: E’ consentito.

Se consideriamo che il mut’ah, che relega la donna alla condizione di oggetto, non è mai stato vietato da un faqih sciita, anche in tempi difficili (1), e che invece questa pratica è stata incoraggiata anche con le prostitute, ci chiediamo cosa significhi per l’Ayatollah Sistani il “se necessario”.

Si capisce che è tutta una farsa nella quale se la persona di Omar (ed in generale tutti i Compagni) è coinvolta, qualunque siano gli atti o comportamenti, verranno colpevolizzati.
Invece quando uno dei loro compie gli stessi atti, viene adottato un doppio standard di giudizio.



Nota (1) Il caso dell’Iraq contemporaneo sarebbe un perfetto esempio di tempi difficili, in quanto il matrimonio temporaneo è molto aumentato dopo l’invasione di americani ed iraniani. Molte vedove per sopravvivere sono indotte a prostituirsi attraverso il mut’ah.
Articolo pubblicabile riportando la fonte: http://studiamolashia.blogspot.com/